Impact Investing, il punto a Roma con Ronald Cohen

Melandri: si lavora per outcome fund su integrazione rifugiati

LUG 9, 2018 -

Roma, 9 lug. (askanews) – “I governi, le aziende, gli investitori devono iniziare a capire che ci sono forze molto potenti che spingono in una direzione diversa”.

Ronald Cohen, chairman del Global Steering Group for Impact Investment, spiega così a Roma, in uno speech promosso nella sede Unicredit da Giovanna Melandri, presidente di Social Impact Agenda per l’Italia, il nuovo corso dell’Impact Investing. Partendo dalla citazione della recente lettera di “social suasion” di Larry Fink, ceo di Blackrock, alle multinazionali, e via via spiegando le “challenges” da affrontare sulla strada dei Social Impact Bond.

Un incontro, che approfitta della presenza a Roma di Cohen, già pioniere del Venture Capital e del Private Equity ed oggi tra i massimi studiosi e sostenitori dell’investimento sociale, per lo svolgimento in Vaticano della terza Conferenza sull’Impact Investing, con la partecipazione dei principali stakeholder, dal terzo settore alla cooperazione sociale, l’impresa sociale e il mondo supply della finanza e delle banche. Cioè, come ha spiegato Giovanna Melandri, tra “chi è persuaso dell’importanza dell’Impact Investing, non un movimento politico, ma un insieme di persone che portano avanti una visione di problem solving”.

“La nuova generazione – ha spiegato Cohen -, quella dei millenials, vuole oggi un senso della vita diverso rispetto ad avere solo un lavoro o al fare soldi. Viviamo nel tempo in cui i bisogni guidano i cambiamenti del sistema. E non c’è solo la spinta dei millenials ma c’è anche quella dei pensionati, quelli già andati in pensione e quelli che ci andranno e che hanno aderito ai fondi pensione. Ci sono anche loro che dicono oggi chiaramente non voglio investire nelle compagnie petrolifere che inquinano l’atmosfera o in prodotti di consumo che producono obesità e problemi di salute”.

Fondi pensione dunque come leva di un cambiamento del modello di business dell’investire che, in Italia, come ha ricordato Mario Calderini già nella Task Force del G8 sugli Investimenti ad Impatto Sociale, presieduta proprio da Cohen, e presidente del il Comitato Scientifico della Social Impact Agenda per l’Italia, nel 2017/18 vale “300 milioni di euro di impact investing vero, molto puro ma anche un miliardo e 600 milioni di impact facilmente definibile come tale più una corte di circa 6 miliardi di euro attorno”. Chiara la percezione della trasformazione dei modelli imprenditoriali, come possibili recipienti dell’impact investment, però “nel futuro del mercato italiano ci vuole un pò di radicalità, bisogna essere anche un pò selettivi, perchè se tutto è impact nulla sarà impact”.

Dal canto suo, nel corso dell’incontro, Giovanna Melandri ha annunciato da parte dei National advisory board europei del Global Steering Group for Impact Investment (per l’Italia l’associazione Social Impact Agenda) il possibile sviluppo di un veicolo, “un outcome fund, quindi sempre con il modello di finanziare i risultati, il pay by result, attorno al tema dell’integrazione dei rifugiati”. “Stiamo lavorando per questo obiettivo – ha concluso Melandri -. Trovo che sia molto importante il contributo di Ronald Cohen, e cioè che per realizzare i Global Developments Goals Onu al 2030 c’è certo il tema del framework istituzionale, delle politiche, dell’accountability, della misurazione e valutazione d’impatto sociale, ma c’è anche il tema macro, cioè di come misuriamo la ricchezza di una nazione. Sono convinta che o queste due piattaforme, l’impact investment e i developement goals, si incontrano strategicamente e operativamente, oppure è veramente difficile che questi obiettivi vengano raggiunti nei tempi. Stesso discorso per gli obiettivi sociali Ue”.