Elezioni, dal diritto alla felicità ai Savoia nel governo

Nelle liste minori stop a Fornero e euro, ok nazionalizzazioni

FEB 15, 2018 -

Roma, 15 feb. (askanews) – L’uscita dall’euro, l’abolizione della Fornero e del Jobs act, il salario minimo e le nazionalizzazioni sono tra le proposte più gettonate nei programmi elettorali presentati dalle liste cosiddette minori ma non mancano indicazioni tra lo stravagante e il surreale. La lista “10 volte meglio” ad esempio indica al primo punto del proprio programma “il diritto inviolabile dei cittadini alla ricerca della propria felicità”. Sul piano programmatico l’obiettivo di creare 3 milioni di posti di lavoro in cinque anni.

Altro esempio è la lista Blocco nazionale per le libertà che si richiama al centrodestra e afferma che in caso di successo elettorale dovranno essere attribuite al “principe Emanuele Filiberto di Savoia funzioni operative (da concordare nel nuovo governo) per promuovere l’immagine dell’Italia all’estero grazie alle sue relazioni internazionali. La lista è l’unica che propone di tornare al servizio militare obbligatorio ma di soli tre mesi.

Tra le particolarità la proposta del Maie (Movimento associativo italiani all’estero) di eliminare la tassa di 300 per le pratiche di cittadinanza, la creazione di un board per promuovere la cultura culinaria italiana.

L’euro e l’Europa sono tra i principali obiettivi dei programmi delle liste minori. L’uscita dall’euro è proposta da casapound, Popolo partite Iva, Movimento politico Italia nel cuore, Italia agli Italiani.

Molto gettonata la nazionalizzazione di Bankitalia e la cancellazione del debito pubblico. Molti riferimenti alle nazionalizzazioni delle imprese. Per Una Sinistra rivoluzionaria propone la nazionalizzazione del sistema bancario senza indennizzi e creazione di un’unica grande banca pubblica. Il movimento politico “Siamo” allarga il campo a tutti gli asset strategici: tlc, energia, acqua e trasporti. La lista del popolo per la costituzione di Antonio Ingroia propone invece la nazionalizzazione delle imprese salvate con denaro pubblico. Nel programma del partito comunista di Marco Rizzo c’è l’esproprio dei patrimoni immobiliari di banche, assicurazioni, grandi imprese costruzioni e della Chiesa.

Più radicale l’approccio di “per una sinistra rivoluzionaria”: nazionalizzare i grandi gruppi senza indennizzi e controllo sulla produzione da parte dei lavoratori.

Al contrario la lista Grande Nord propone la completa uscita dello Stato dall’economia con un management buy-out su Eni, Enel, Poste, Leonardo e il ritorno alle piccole casse di risparmio.

Presente in molti programmi il reddito minimo garantito. Casapound propone 500 euro al mese da 0 a 16 anni con carta elettronica. Il Popolo della famiglia di Mario Adinolfi indica un reddito di mille euro al mese per le donne che decidono di dedicarsi in via esclusiva alla famiglia. Un salario minimo di 1.400 euro netti è la proposta di per una sinistra rivoluzionaria, partito comunista, Mir Rinascimento invece propone un aumento di 150 euro per tutti gli stipendi inferiori a 2mila euro al mese e 75 euro per le pensioni sotto i 1.500.

Sulla previdenza quasi tutte le liste minori sono per l’abolizione della Fornero, età di pensionamento a 60 anni con assegni mensili non inferiori a 1.300 euro.

Molti riferimenti alle riforme costituzionali, a differenza dei programmi dei partiti maggiori. La Democrazia Cristiana indica la riduzione dei parlamentari (500 deputati e 250 senatori) e l’abolizione delle province. Il Grande Nord è più drastico: 100 deputati e 40 senatori. Destre unite Aemn indica l’elezione diretta del presidente della Repubblica, il limite di due mandati per i parlamentari e l’abolizione delle regioni. Anche Partito Valore Umano è favorevole a cancellare le regioni e rilanciare le province. Inoltre una sola Camera e un Senato dei saggi.

Tra le misure più specifiche Potere al popolo propone la cancellazione della norme che vietano a chi occupa un’abitazione di allacciarsi alle reti di acqua, gas e elettricità. Il Maie chiede l’abolizione dell’Imu per gli italiani all’estero, il Movimento “Siamo” al primo punto indica la cancellazione dell’obbligo di vaccinazione, Sms Stato Moderno Solidale mette al centro l’agricoltura come motore per lo sviluppo, il Blocco nazionale per le libertà sconti fiscali per i figli fino a Irpef zero per cinque figli.