Fed, Yellen: le pressioni inflazionstiche aumenteranno nel 2018

"La maggioranza dei miei colleghi è d'accordo"

OTT 15, 2017 -

Washington, 15 ott. (askanews) – Aumentano i segnali per un rialzo dell’inflazione nel 2018 negli Stati Uniti. La maggioranza degli esponenti di vertice della Federal Reserve crede che le pressioni sui prezzi aumenteranno malgrado la recente debolezza. Lo ha detto la presidente della banca centrale statunitense, Janet Yellen, intervenendo a Washington a una conferenza bancaria nella quale ha pronunciato un discorso.

Un possibile cambiamento di scenario, dal momento che sin dallo scorso anno all’interno della Fed ci sono state grosse divisioni sulle cause di un’inflazione che resta debole, e che non è riuscita a salire malgrado la disoccupazione in calo e la costante creazione di posti di lavoro.

“La mia migliore ipotesi – ha detto Yellen – è che questi dati deboli non continueranno e, grazie al continuo rafforzamento dei mercati del lavoro, prevedo che l’inflazione possa andare più in alto l’anno prossimo”.

Secondo le aspettative prevalenti sul mercato la Fed dovrebbe aumentare i tassi nel mese di dicembre per la terza volta quest’anno, nell’attesa che l’inflazione alla fine rialzi la testa. “La maggioranza dei miei colleghi è d’accordo”, su quest’analisi, ha affermato la banchiera centrale.

Nella sua più recente riunione del Fomc, l’organo che decide la politica monetaria, la Fed ha lasciato invariati i tassi, ma si prevede un ulteriore aumento quest’anno e altri tre nel 2018. Le minute delle riunioni pubblicate la scorsa settimana hanno tuttavia mostrato che una minoranza dei banchieri centrali Usa non accetta spiegazioni su fenomeni una tantum – come le cadute improvvise dei prezzi dei farmaci e dei farmaci da prescrizione – per l’inflazione debole ed è contraria ad alzare i tassi in tempi giudicati prematuri. (con fonte Afp)