Vino, Wine Monitor: maschio 48enne, ecco chi compra online

Studio Nomisma-Vino75.com traccia l'identikit dell'acquirente

MAR 30, 2017 -

Roma, 30 mar. (askanews) – Maschio, età media 48 anni, residente nelle regioni del Centro-Nord Italia e con una predilezione verso i vini rossi fermi e gli spumanti: è questo l’identikit dell’acquirente di vino on-line in Italia, secondo uno studio realizzato da Wine Monitor Nomisma in collaborazione con Vino75.com, enoteca specializzata per la vendita online nata a Firenze nel 2014 all’interno dell’acceleratore di startup Nana Bianca.

L’approfondimento ha messo in luce come l’identikit del “consumatore tipo” che si rivolge all’online riguardi una persona di genere maschile, di 48 anni di età (il 61% degli acquirenti appartiene alla cosiddetta “generazione X”, di fascia di età 36-55 anni), residente nelle regioni del Centro-Nord Italia e con una predilezione verso i vini rossi fermi e gli spumanti. Mediamente, nel canale di vendita on-line, il prezzo medio di una bottiglia acquistata (da 0,75 ml, Iva inclusa) si aggira attorno ai 13 euro, ma arriva a superare i 14 nel caso dei rossi fermi e degli spumanti. Facendo poi un confronto per fascia di età degli acquirenti, si scopre che i Millennials italiani, per quanto pesino meno (per ora) negli acquisti rispetto alla generazione X (36-55 anni) e ai baby boomers (56-65 anni), comprano però bottiglie più costose: nel caso dei rossi fermi il prezzo medio a bottiglia arriva vicino ai 16 euro mentre negli spumanti supera addirittura questo livello.

Sebbene l’e-commerce del vino pesi ancora per meno del 2% sulle vendite off-trade in Italia, i tassi di crescita a doppia cifra che stanno interessando anno dopo anno gli acquisti in questo canale non possono passare certo inosservati, soprattutto da parte dei produttori. E’ per questo che Wine Monitor, attraverso la partnership con Vino75.com, ha realizzato il Report sul profilo dell’acquirente italiano di vino on-line.

“E’ indubbio che il trend sia in crescita, basti guardare a cosa sta accadendo al di fuori dei confini nazionali, dove in mercati come Francia o Regno Unito l’incidenza delle vendite di vino on-line supera il 10% o addirittura il 20% nel caso della Cina”, dichiara Denis Pantini, responsabile Wine Monitor di Nomisma. Gli stessi produttori di vino sono consapevoli del fenomeno, così come hanno dichiarato le circa 200 imprese vinicole intervistate da Wine Monitor in occasione dell’approfondimento. “Già oggi circa il 50% delle imprese intervistate vende on-line i propri vini, direttamente o tramite siti specializzati, mentre un altro 17% ha intenzione di ricorrere a questo canale nei prossimi anni”, aggiunge Pantini.

“Dalla nostra esperienza come piattaforma tecnologica di riferimento per le piccole e medie imprese vitivinicole di eccellenza, l’e-commerce rappresenta sempre di più un canale di vendita fondamentale per la strategia commerciale delle cantine – spiega Andrea Nardi Dei, fondatore e Ceo di Vino75.com -. Il motivo risiede nel fatto che l’e-commerce valorizza il prodotto grazie a contenuti divulgativi facilmente fruibili, oltre a poter far raggiungere mercati lontani e complessi come quello cinese, dove la distribuzione tradizionale del vino italiano fatica ad entrare”, conclude Nardi Dei.

In effetti, pur a fronte di una crescita di oltre il 30% nelle importazioni cinesi di vino dall’Italia registrata nel 2016 rispetto all’anno precedente, la quota dei nostri prodotti sul totale degli acquisti di questo paese resta ancora marginale, non arrivando al 6%.