Al via Milano Unica, da settembre il salone si sposta a Rho

L'appuntamento del tessile dal 9 all'11 febbraio al MiCo

FEB 9, 2016 -

Milano, 9 feb. (askanews) – Un grande cambiamento attende Milano Unica, la fiera internazionale del tessile e degli accessori dal 9 all’11 febbraio presso il polo fieristico urbano di Milano. Ad annunciarlo in neopresidente Ercole Botto Poala in occasione della inaugurazione della XXII edizione. “Milano Unica deve cambiare e cambierà” ha esordito durante il suo intervento. E il primo grande cambiamento riguarda proprio la sede. Perché dalla prossima edizione la manifestazione si trasferirà presso i padiglioni della Fiera a Rho.

Il neopresidente, che ha voluto salutare il suo predecessore Silvio Albini, ha citato Expo “come esempio da seguire per il modo in cui le istituzioni, diverse tra loro e con diverso orientamento politico, hanno dimostrato a noi imprenditori che facendo gioco di squadra si possono ottenere risultati importanti”.

Intanto l’edizione che ha aperto i battenti ha visto crescere a 369 gli espositori contro i 361 di febbraio 2015, di cui 72 esteri ai quali vanno aggiunti i 40 e i 13 rispettivamente degli Osservatori Giappone e Korea. Il totale è dunque di 422 contro i 399 espositori totali registrati 12 mesi fa (+ 6%). “Ancora una volta si accendono i riflettori sulla creatività italiana e milanese – ha commentato dal palco il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia – I numeri di Milano Unica confermano un nuovo dinamismo del settore: il +6% di espositori rispetto all’ultima edizione parla di una moda italiana che è tornata a crescere, grazie anche alla qualità del tessile. Come Comune di Milano abbiamo strutturato un rapporto efficace e dinamico con tutto il sistema moda, puntando sul sostegno all’impresa, sulla formazione, sui giovani. Si tratta ora di continuare, sostenendo il tessile e la moda sui mercati esteri, conquistando mercati emergenti, proseguendo sulla strada del fare squadra tra filiera produttiva e Istituzioni. E Milano, che è la città più internazionale d’Italia anche grazie al sistema moda, continuerà ad essere il cuore di questo nuovo slancio”.

Quello della tessitura è un settore che oggi in Italia conta un fatturato di poco inferiore agli 8 miliardi di euro, in leggero calo rispetto all’anno precedente L’andamento delle esportazioni per singoli mercati, nei primi 10 mesi del 2015, mostra dati rassicuranti: Cina +9,6%, Hong Kong +8% e USA +16%. Dati questi che, nel periodo gennaio-ottobre 2015, concorrono a portare in area positiva l’aumento delle esportazioni verso i Paesi extra UE, a fronte di una flessione quasi generalizzata delle esportazioni verso i 28 Paesi della Unione Europea.

La bilancia commerciale della tessitura rimane in attivo sui livelli del 2014, frutto del maggior calo delle importazioni rispetto alle esportazioni il cui valore è stato di oltre 4,3 miliardi di euro. Il surplus della tessitura concorre, comunque, per il 26,7% del saldo commerciale della filiera Tessile-Moda, pur pesando solo per il 14,8% sul fatturato complessivo.