Unioncamere, la carica delle 3.200 startup innovative

FEB 16, 2015 -

Roma, 16 feb. (askanews) – Trento come Napoli, Cagliari al pari diPadova. Il Mezzogiorno allo stesso livello del Centro e solo unpiccolo passo dietro il Nord. Su una cosa l’Italia dalle diversevelocità ritrova lo stesso passo: si chiamano startup innovative,sono ormai più di 3.200 e aumentano a una velocità esponenziale.E lo fanno non solo a Milano (dove sono 470), Roma (270) o Torino(174), ma anche nelle province più piccole, come Trento, o conmaggiori problemi di sviluppo, come Napoli, dove se ne contano inentrambi i casi 96.

Questa voglia di fare impresa – che parla un linguaggio giovane,dinamico e ipertecnologico, che si muove a suon di byte ma che silamenta di una burocrazia asfissiante e di un credito avaro -emerge sia dai dati ufficiali della sezione speciale del Registrodelle imprese delle Camere di commercio, sia da una specificaindagine promossa da Unioncamere e Ministero del Lavoronell’ambito del Sistema Informativo Excelsior. Questi temisaranno portati all’attenzione della VI e X Commissione dellaCamera dei deputati dal segretario generale di Unioncamere,Claudio Gagliardi, in una apposita audizione.

“Le Camere di commercio svolgono un ruolo fondamentale perfavorire la diffusione dell’innovazione e la nascita econsolidamento delle imprese innovative”, sottolinea ilpresidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. “Occorreintervenire con un approccio improntato alla semplificazione(utilizzando al meglio le norme e le strutture efficienti che giàesistono) e alla sostenibilità economica nel tempo, anche per ilbilancio pubblico, delle misure affinché possano diventarestrutturali”.