Crisi chip, sudcoreana SK Hynix non investirà in Cina dopo stop Usa

Uno schiaffo a Pechino che cerca di rafforzare produzione nel paese

NOV 23, 2021 -

Chip Roma, 23 nov. (askanews) – Il gigante dei semiconduttori sudcoreano SK Hynix ha annunciato che non investirà nell’installazione di apparati per la litografia ultravioletta estrema (EUV) in Cina, ma rafforzerà i suoi impianti in patria, dopo un avvertimento degli Usa. Lo scrive oggi il South China Morning Post. La scorsa settimana l’agenzia di stampa Reuters aveva rivelato che la SK Hynix, che intendeva installare questi apparati prodotti dalla compagnia olandese ASML a Wuxi, nella provincia cinese di Jiangsu, si era trovata di fronte alle “legittime preoccupazioni” Usa – a dire della rappresentante al Commercio Katherine Tai – che avevano spiunto a imporre uno stop. Washington mantiene una serie di restrizioni su compagnie cinesi, tra le quali la Huawei, per motivi di sicurezza nazionale. Il numero uno di SK Hynix Lee Seok-hee, dal canto suo, ha annunciato che la compagnia intende rafforzare il suo impianto di Incheon, in Corea del Sud, invece di destinare le macchine a Wuxi. Ha anche aggiunto che la sua azienda sta “lavorando bene” con il governo Usa. Le macchine EUV sono utilizzate nella produzione dei node chip da 5 e 7 nanometri. Il cambio di rotta del produttore sudcoreano non sarà ovviamente apprezzato a Pechino, che sta cercando di rafforzare la sua produzione nazioanle di chip. A ottobre il governo locale di Wuxi aveva tenuto una grande cerimonia per lanciare il parco dei semiconduttori sino-coreano, incentrato sull’impianto SK Hynix. La fonderia ha avviato la produzione a dicembre dello scorso anno.