Seoul, eredi Samsung pagheranno tassa successione da 8,7 mld euro

A un anno dalla morte dello storico presidente Lee Kun-hee

OTT 25, 2021 -

Samsung Roma, 25 ott. (askanews) – In occasione dell’anniversario della morte del numero iuno della Samsung Lee Kun-hee, il più grande conglomerato sudcoreano ha avviato il processo di pagamento della tassa di successione da record da 12mila miliardi di won (8,7 miliardi di euro). Lo scrive il Nikkei Asia. La famiglia Lee ha tenuto oggi una cerimonia commemorativa, alla quale ha preso parte anche il vicepresidente Lee Jae-yong, rilasciato ad agosto dopo 30 mesi di prigione per corruzione e di fatto capo di Samsung Electronics. Il giovane Lee ha ricordato che per suo padre “Samsung era la sua vita” e che egli “attraverso sfide coraggiose, ha costruito la Samsung come lo conosciamo oggi”. Per pagare la tassa di successione, Hong Ra-hee, la vedova del defunto presidente, ha firmato un accordo per la vendita dello 0,33 per cento di Samsung a una banca, per un valore di 858 milioni di euro. Resta tuttavia la principale azionista individuale di Samsung Electronics con il 2,3 per cento. La seconda è la figlia maggiore di Lee, Lee Boo-jin, che dovrebbe vendere l’1.95 per cento di Samsung SDS, la società di sviluppo di software del conglomerato. La seconda figlia, dal canto suo, venderà l’,173 per cento dell’assicurazione Samsung Life Insurance. Lee Jae-yong, dal canto suo, intende pagare la sua parte di tassa in parte cash, in parte usando dividendi e vendendo immobili. Non venderà azioni, segno che intende mantenere il fermo controllo sul conglomerato. Il vecchio Lee Kun-hee è l’uomo che è riuscito a trasformare la Samsung, che era un produttore di televisori abasso costo, in un gigante globale in grado di accumulare asset per 26mila miliardi di won (19 miliardi di euro), che vanno da immobili a opere d’arte. La Corea del Sud impone una tassa di successione tra le più alte dal mondo: circa il 50 per cento. Il pagamento da parte della famiglia Lee dovrà pagare la sua tassa in cinque anni. A questo va agigunto il fatto che circa 23mila opere d’arte, tra le quali tesori nazionali sudcoreani e dipinti impressionisti, sono stati donati ai musei.