Investimenti esteri tech Usa-Cina crollati del 96% nel 2016-2020

Le due principali economie verso il "decoupling tecnologico"

SET 20, 2021 -

Usa-Cina Roma, 20 set. (askanews) – Gli investimenti diretti esteri nel settore della tecnologia tra Stati uniti e Cina sono crollati del 96 per cento tra il 2016 e il 2020, a causa del conflitto commerciale e politico tra le due principali economie del mondo. Lo rivelato il Rapporto 2021 sulla Tecnologia diffuso dalla società di consulenze per il management Bain&Co. In tutto gli investimenti diretti esteri tra Usa e Cina sono calati da 62 a 16 miliardi di dollari. Ma è nel sensibile settore tecnologico che il calo è stato quasi un azzeramento, con taglio del 96 per cento. “Il ‘decoupling’ definirà il futuro. Usa e Cina hanno spnto il mondo in questa direzione il disaccoppiamento delle loro economie e dei loro ecosistemi tecnologici ha presdo abbrivio per diversi anni”, afferma il rapporto di Bain&Co. Gli Stati uniti e la Cina in questo momento stanno incrementando i loro sforzi per costruire catene di approvvigionamento indipendenti, in particolare per alimentare di materiali i settori più tecnologici, in un momento in cui alcuni crisi – tra le principali, quella dei semiconduttori – stanno creando più di un grattacapo ai sistemi produttivi. A giugno il Senato Usa ha approvato la Legge sull’innovazione e la competizione, un pacchetto da 250 miliardi di dollari, dei quali 52 miliardi sono destinati alla ricerca e produzione di semiconduttori. Dal canto suo, la Cina ha accresciuto la sua spesa in ricercae sviluppo a oltre 350 miliardi di dollari nel 2020, che vanno ad aggiungersi a una spesa di 1.400 miliardi di dollari destinata nei prossimi anni per la costruzione di infrastrutture tecnologiche, a partire dalle reti 5G, 6G, intelligenza artificiale. Questa tendenza al sovranismo digitale, d’altronde, è confermata anche da altri grandi attori sul palcoscenico globale. A maggio la Corea del Sud ha annunciato investimenti per 450 miliardi di dollari per diventare il principale produttore globale di chip entro il 2030. L’Unione europea, invece, ha promesso un investimento di 150 miliardi di dollari in investimenti per la “sovranità digitale” con l’obiettivo di raddoppiare l asua quota di produzione globale di semiconduttori al 20 per cento entro il 2030.