La rivoluzione di Mitsubishi Electric: in board maggioranza esterni

Dopo gli scandali, l'azienda punta a cambiare cultura d'impresa

AGO 31, 2021 -

Giappone Roma, 31 ago. (askanews) – Mitsubishi Electric, una compagnia giapponese inserita in uno dei conglomerati (keiretsu) storici del sistema industriale e finanziario nipponico, si prepara a una rivoluzione. Dopo una serie di scandali che ne ha offuscato pesantemente la credibilità, ha deciso di affidare a esterni la maggioranza delle poltrone nel board in modo che questo serva a cambiare radicalmente la sua cultura aziendale. A comunicarlo è stato il nuovo presidente e amministratore ddelegato Kei Uruma in un’intervista al Nikkei. Uruma è stato nominato a capo di Mitsubishi Electric alla fine di luglio, dopo le dimissioni del suo predecessore Takeshi Sugiyama travolto dallo scandalo dei componenti per treni, i cui dati erano truccati dagli anni ’80. Procedure interne lasche, manager che non informavano adeguatamente le comissioni di audit: tutto questo a contribuito a creare una cappa di inaffidibilità sull’azienda, che oggi Uruma vorrebbe diradare. Così Uruma ha annunciato che nella prossima assemblea degli azionisti di giugno 2022 proporrà che, sulle 11 potrone del board, più di cinque vadano a esterni. Un’azione che punta a scardinare quella cultura aziendale incentrata sugli interessi delle diverse divisioni, che ha contribuito a creare il brodo di coltura su cui sono cresciuti gli scandali. Un altro approccio che Uruma vuole implementare è quello della mobilità interna, spostando il personale tra i diversi dipartimenti per eliminare incrostazioni e conflitti d’interesse. Uruma ha inoltre detto che punterà sui dipendenti più giovani, gli under-35. Da ottobre verrà creato uno specifico dipartimento per il controllo della qualità con il potere di bloccare le forniture id prodotti che vadano al di sotto degli standard. Sarà direttamente sotto il controllo del presidente e la guida sarà di un manager preso dall’esterno. Verrà inoltre costituito un “team per la trasformazione” che avrà il compito specifico di intervenire per migliorare la cultura d’impresa della compagnia. Sarà composto dai capi dei diversi team – tra 30 e 40 – e l’idea è che il loro esempio serva anche per chi sta sopra e sotto nella gerarchia. “Quando loro cambiano – ha affermato Uruma – cambiano anche quelli sopra e sotto. Noi vogliamo usare questa cosa per migliorare il modo di pensare nella nostra impresa”. Ancora, è stato creato un comitato investigativo interno, con un capo esterno e una serie di consulenti, che dovrà fornire una serie di raccomandazioni questo mese.