Sudcorea, candidato presidenza vuole vietare consumo carne di cane

Anche in Corea del Sud la tradizione è molto presente

GIU 23, 2021 -

Sudcorea Roma, 23 giu. (askanews) – Lee Jae-myung, uno dei più probabili candidati alla presidenza della Corea del Sud post-Moon Jae-in, ha lanciato la proposta di vietare per legge il consumo dei carne di cane. Lo racconta oggi il Korea Times, segnalando la riapertura di un annoso dibattito in uno dei paesi in cui il consumo di questi animali è ancora diffuso. Il governatore della provincia di Gyeonggi, che milita nelle file del Partito democratico di Corea, ha messo il dito in una piaga piuttosto purulenta, in vista delle elezioni presidenziali che sono previste per il prossimo mese di marzo. Nel mondo molti puntano il dito sulla Cina, quando parlano del consumo di carne di cane, mentre la stigmatizzazione internazionale appare meno forte per la Corea. E’ anche vero che il consumo di carne di cane ormai è molto limitato, perché questi animali sono sempre più visti come animali d’affezione. “La consapevolezza sociale è cambiata molto e i tempi sono cambiati da quelli in cui la questione della malnutrizione esisteva. E’ tempo di porre la questione di stabilire leggi che vietino il consumo di carne di cane al pubblico dibattito”, ha detto Lee in una conferenza pubblica presso il governo provinciale. “In termini di rispetto della vita animale e protezione dei diritti degli animali, dobbiamo produrre nuove leggi e politiche nazionali basate sul consenso nazionale” Negli ultimi anni il dibattito sul consumo di carne di cane è riemerso periodicamente e, nonostante la crescente forza argomentativa degi attivisti per i diritti degli animali, la domanda continua a esserci. La normativa sudcoreana sul consumo di carne di cane, in effetti, è ambigua e nell’ambiguità sostanzialmente tutto è permesso. Da un lato i cani sono classificati come bestiame nella Legge sull’industria dell’allevamento, ma dall’altro non è contemplata tra i prodotti sottoposti alla Legge sul controllo sanitario dei prodotti dell’allevamento. Sostanzialmente si trova in un punto morto della normativa e non è possibile mettere in atto al momento alcun controllo sull’igiene e sulla salubrità della carne di cane. Il sostegno all’ipotesi di un divieto di consumo, in realtà, non apparirebbe molto forte. Un sondaggio condotto da Realmeter ha segnalato che il 72% degli oltre 1.000 adulti interpellati la scorsa settimana ha detto che tutto dovrebbe essere demandato alla valutazione individuale, solo il 21,5 per cento è a favore di una proibizione sancita per legge. Lee, che gode di alti livelli di sostegno, si è già in passato segnalato per azioni contro il consumo di carne di cane. Su suo ordine tre anni fa fu chiuso il mercato Moran di Seongnam, nella sua provincia di Gyoenggi, nella sua famigerata sezione dedicata alla carnedi cane.