Auto, Quagliano: a maggio mercato Ue in piena crisi, -25% su 2019

Italia contiene perdite. "Rinnovare incentivi auto tradizionali"

GIU 17, 2021 -

Auto Milano, 16 giu. (askanews) – La pandemia morde meno e le prospettive economiche dell’Europa Occidentale (Ue+Efta+UK) migliorano, ma per l’automobile è sempre “allarme rosso”. Lo afferma il Centro Studi Promotor, commentando i dati diffusi oggi dall’Acea, da cui emerge che nei primi cinque mesi del 2021 le immatricolazioni di autovetture crescono del 31,1% rispetto allo stesso periodo del 2020. Ma se il confronto si fa con l’ultimo periodo normale corrispondente, cioè con gennaio-maggio 2019, il calo è di ben il 25% e le prospettive per i prossimi mesi restano “particolarmente delicate”. Tra i cinque maggiori mercati dell’area quello che, nel confronto con il 2019, accusa la contrazione più contenuta è il mercato italiano in cui, “molto saggiamente”, nella seconda parte del 2020 e nei primi mesi del 2021, accanto ad incentivi molto generosi per le soluzioni elettriche, sono stati adottati incentivi anche per sostenere gli acquisti di vetture con alimentazioni tradizionali, ma con emissioni contenute entro la soglia dei 135gr/km di CO2. Nei cinque maggiori mercati dell’Europa Occidentale, nel gennaio-maggio 2021, a fronte della contrazione del 19,3% dell’Italia, vi sono infatti i cali del 22,7% della Francia, del 27,6% della Germania, del 30,8% del Regno Unito e del 35,9% della Spagna. “Rimane però il fatto – sottolinea Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – che in Italia lo stanziamento per gli incentivi all’acquisto di auto con alimentazioni tradizionali con emissioni comprese tra 61 e 135 gr/km di CO2 che avrebbero dovuto durare per l’intero primo semestre 2021, si è esaurito l’8 aprile e in mancanza di un rinnovo per i mesi che mancano per arrivare alla fine del 2021 è lecito prevedere un crollo delle immatricolazioni che striderà fortemente con il quadro economico in buon recupero”. “Come il Centro Studi Promotor ha più volte sottolineato, occorrerebbe dunque che, in sede di conversione in legge del Decreto Sostegni-bis, per iniziativa del Governo o del Parlamento, si introducessero nuovi incentivi per l’acquisto di auto tradizionali con emissioni non superiori a 135 gr/km di CO2 e ciò pure per far si che anche il mercato dell’auto dia un contributo allo sforzo che il Paese sta facendo per lasciarsi alle spalle i guasti della pandemia”, conclude Quagliano.