Cina, legge su sanzioni: Camera commercio Ue a Pechino protesta

Presidente: ci usano come agnelli sacrificali

GIU 9, 2021 -

Cina Roma, 9 giu. (askanews) – La Camera di commercio dell’Unione europea in Cina ha espresso oggi preoccupazione in merito alla proposta di legge – che dovrebbe essere convertita in norma vigente domani – sulle sanzioni internazionali. Lo riferisce il South China Morning Post. La proposta è stata presentata nei giorni scorsi al Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo cinese e fornirà la cornice legale alle sanzioni cinesi. E’ presentata come una norma che verrà attivata come rappresaglia alle sanzioni imposte dagli altri paesi, in particolare in relazione alla questione della presunta repressione degli uiguri in Xinjiang e della situazione a Hong Kong. “Le compagnie europee in Cina sono allarmate dalla mancanza di trasparenza in questo processo. La prima lettura non è mai stata annunciata e non c’è alcuna bozza da esaminare”, ha sottolineato Jeorg Wuttke, presidente della Camera di commercio dell’Unione europea in Cina. “Tale azione – ha continuato – non contribuirà ad attrarre investimenti stranieri o a rassicurare le compagnie che sentono in maniera crescente di essere utilizzaate come agnelli sacrificale in una partita a scacchi politica”. Al momento i dettagli della nuova normativa non sono ancora stati diffusi e ci si basa esclusivamente su quanto hanno comunicato i media di stato cinesi, che presentano la norma come uno strumento per rispondere alle provocazioni straniere che si manifestano attraverso sanzioni. La proposta di legge viene in un momento di particolare tensione tra Pechino e i paesi occidentali, Stati uniti in prima fila, che accusano la Cina di repressione degli uiguri in Xinjiang. Per questo, nei confronti di funzionari cinesi e di aziende della provincia autonoma sono state imposte sanzioni. Inoltre, la Cina è nel mezzo di una guerra commerciale e tecnologica con gli Usa, che hanno imposto sanzioni internazionali con lo scopo di colpire aziende tecnologiche cinesi accusate di essere in affari con l’apparato di difesa di Pechino. A gennaio il ministero del Commercio cinese ha emesso una direttiva con cui richiede a tutte le compagnie cinesi di dare notizia di ogni restrizione straniera alle proprie attività commerciali o finanziarie.