Crisi chip, Taiwan cerca di bloccare flusso talenti verso Cina

Pechino pesca in compagnie isola per rafforzare la propria industria

APR 30, 2021 -

Roma, 30 apr. (askanews) – Taiwan ha ordinato alle agenzie di recruiting dell’isola di rimuovere tutte le offerte di lavoro dalla Cina per evitare che vi sia una fuga di talenti nei settori più remunerativi verso il continente, soprattutto quello dei chip. Lo segnala oggi Nikkei Asia.

Il ministero del Lavoro di Taipei ha ordinato che tutte le compagnie che si occupano di reclutare staff, taiwanesi o straniere operanti a Taiwan, non possano più promuovere inserzioni per lavori nella Cina continentale, in particolare nei settori chiave dei circuiti integrati e dei semiconduttori.

La decisione cerca di contenere la minaccia per l’economia di Taiwan rappresentata dalla decisione cinese di rafforzare la propria industria dei semiconduttori, nella quale l’isola è leader mondiale grazie a giganti come TSMC e Foxconn.

“A causa delle tensioni geopolitiche tra Usa e Cina, lo sviluppo dei semiconduttori cinesi ha subito alcuni rovesci e come risultato la Cina è diventata pià aggressiva nell’andare a caccia di principali talenti taiwanesi nel settore dei chip per costruire una catena di fornitura auto-sufficiente”, sostiene nella nota inviata alle compagnie di recruiting il ministero.

Per questo motivo, sono state messe in campo anche delle ammende nei confronti delle agenzie di lavoro che procurino personale per la Cina. “Se il reclutamento riguarda i semiconduttori e i circuiti integrati, la pena sarà anche più alta”, spiega la nota.

Le nuove regole non riguardano solo le compagnie cinesi continentali e straniere, ma anche le posizioni lavorative in Cina di compagnie taiwanesi come Foxconn e Pegatron, che hanno grandi impianti manofatturieri nel continente.

La Cina in effetti ha iniziato ad attirare talenti da Taiwan per accelerare il rafforzamento della sua industria dei semiconduttori, in un momento in cui c’è una forte penuria di chip a livello globale. Oltre 100 dipendenti del leader globale dei chip, Taiwan Semiconductor Manifacturing Company (TSMC) sono stati assunti dalla Quanxin Integrated Circuit Manifacturing (QXIC) di Jinan e dalla Wuhan Hongxin Semiconductor Manifacturing Company (HSMC).

Inoltre i produttori di smartphone cinesi Xiaomi e Oppo hanno assunto alcuni veterani nello sviluppo di semiconduttori provenienti da MediaTek, una compagnia taiwanese seconda al mondo per sviluppo di chip per apparati mobili. Ancora, la Luxshare-ICT cinese ha cercato di assumere talenti dalla Foxconn.