Cina, nuove regole per credito al consumo punitive per Jack Ma

L'autorità bancaria colpisce al cuore il sistema di Ant Group

MAR 3, 2021 -

Roma, 3 mar. (askanews) – L’autorità di controllo dell’industria finanziaria cinese ha annunciato le nuove regolamentazioni per il credito al consimo che sembrano destinate soprattutto a rimettere in riga il braccio finanziario di Alibaba, Ant Group, il cui collocamento in borsa da 37 miliardi di dollari a novembre è stato bloccato proprio dall’azione regolatoria. Le norme entreranno in vigore da gennaio del prossimo anno.

Il gruppo di Jack Ma ha qualcosa come 500 milioni di clienti per il suo credito al consumo attraverso la sua app Alipay e crediti complessivi per 2.200 miliardi di yuan (340 miliardi di dollari.

Le nuove norme mese sul tavolo dalla Commissione regolatoria cinese per le banche e le assicurazioni destrutturano il modello di business di Ant Group, che ha alla sua base accordi con un centinaio banche locali e regionali che forniscono il 90 per cento dei prestiti, di fatto spingendo l’operatore a rivolgersi alle grandi banche di stato. Proprio quelle – ricorda oggi il Financial Times in un lungo articolo – che Jack Ma ancora a ottobre prendeva in giro definendole “banchi dei pegni”.

Le nuove regolamentazioni impongono alle banche di gestire in proprio i rischi per il prestito con piattaforme internet come Ant e vietano l’outsourcing di questa funzione. Questa norma smantella il sistema adottato da Ant Group, il quale riceve la richiesta di prestito del cliente attraverso smartphone e la trasmette alle banche associate, assieme a una valutazione del rischio e, per questa, riceve una retribuzione che va dal 15 al 30 per cento sugli interessi che la banca riceverà. Il 40 per cento delle entrate di Ant è prodotta da questo sistema.

Un altro aspetto della nuova regolamentazione è che il credito generato dalle operazioni congiunte con piattaforme internet non può superare il 50 per cento del monte crediti della banca e le attività di prestito con una singola piattaforma non possono essere superiori al 25 per cento del loro capitale di classe 1. Inoltre le banche regionali non potranno fare prestiti online al di fuori delle aree in cui sono registrate. Queste formulazioni, di fatto, costringeranno Ant a operare solo con le grandi banche di livello nazionale.

Ancora, le nuove regolamentazioni costringeranno la piattaforma online a fornire il 30 per cento dei fondi di ognuno dei prestiti in proprio. Questo vuol dire che che, stando l’attuale volume di prestiti che gestisce, dovrebbe raccogliere in proprio 90 miliardi di dollari per rispettare il requisito.

La commissione ha spiegato che queste regole hanno lo scopo di rafforzare la gestione del rischio delle banche, ma il contesto in cui si collocano testimonia di un conflitto in atto tra il gigante dell’e-commmerce – un tempo visto in maniera piuttosto positiva – e le autorità di Pechino.

Dalla fine dello scorso anno, Jack Ma ha diradato moltissimo le sue uscite pubbliche e il gruppo si è impegnato in una difficile trattativa che è sfociata in un accordo per la ristrutturazione del business di Ant Group.