Rinnovabili, Tozzi Green: puntare su estero ma speranze su Italia

L'Ad Andrea Tozzi spiega la strategia per l'anno post-pandemia

MAR 2, 2021 -

Roma, 2 mar. (askanews) – Continuare a investire sui mercati esteri, America Latina e Africa in particolare, e poi riuscire a tornare attivi e più presenti anche in Italia grazie alla ripresa delle concessioni e delle autorizzazioni per gli impianti di energia rinnovabile. E’ questo l’auspicio per il 2021 dell’amministratore delegato di Tozzi Green, Andrea Tozzi che ha parlato ad askanews.

Per il 2021 “l’obiettivo principale è di consolidare la nostra forza in quei paesi su cui abbiamo puntato all’estero in particolare in Madagascar dove oltre all’impianto in costruzione ce ne sono altri in esercizio e altri in sviluppo. Puntare sull’America latina con un focus sul Perù, dove sta per uscire un altro tender di 100 mila unità sui cui speriamo di essere competitivi ancora. E poi l’Italia”.

“Noi siamo italiani e ci piacerebbe dare un contributo forte in questo settore che è il futuro delle generazioni a venire: quello di salvare il mondo e abbassare le emissioni. Per cui noi abbiamo tantissime cose in sviluppo in Italia e mi auguro che ci sblocchino qualcosa perché così si possa partire a costruire parchi eolici e impianti fotovoltaici a breve”.

Resta invece più operativa la parte dell’attività legata all’estero, dove Tozzi Green, uno dei principali gruppi italiani nel settore delle energie rinnovabili, ha vinto nel 2015 il più grande progetto di elettrificazione rurale del mondo. Il progetto in Perù è stato completato a gennaio sono stati installati 220mila kit fotovoltaici che consentiranno di fornire energia elettrica 1,5 milioni di persone che abitano in aree remote del paese e a strutture sanitarie e scolastiche.

“E’ stato un progetto molto sfidante, perché per 15 anni dobbiamo garantire il service di queste installazioni”, ha spiegato Tozzi. Un progetto che è andato avanti nonostante la pandemia, che invece ha rallentato alcune operazioni, ha raccontato Tozzi: “La pandemia ha sicuramente ha avuto un effetto soprattutto nell’ambito di quei cantieri aperti all’estero per lo più e che sono risultati deserti perché non si poteva viaggiare o far lavorare i locali o espatriati. Ci sono stati forti rallentamenti dovuti a questo nella costruzione delle centrali in particolate in Madagascar dove abbiamo una centrale idroelettrica di 28 megawatt, per 65 milioni di euro di lavoro. Adesso stiamo recuperando il tempo perduto”.