In Sudest Asia lo “Starbucks delle toilette” emerge dalla pandemia

Mister Loo, un'azienda svizzera in grande espansione

FEB 23, 2021 -

Roma, 23 feb. (askanews) – La chiamano “Starbucks delle toilette” e rappresenta è una delle storie di successo più curiose in Asia sudorientale nell’anno del Covid. Si tratta di una catena di bagni pubblici con marchio Mister Loo, gestita da una startup svizzera, che si sta diffondendo ampiamente nella regione a partire dalla Thailandia. Lo racconta oggi il Nikkei Asia.

Mister Loo si sta avvantaggiando notevolmente per la nuova consapevolezza per l’igiene personale che si è diffusa anche nel Sudest asiatico con il Covid-19. La formula usata è quella del lusso. Le toilette di Mister Loo costano 10 baht (10 centesimi di dollaro) a uso, ma non emanano cattivi odori, sono dotate di aria condizionata, di musica e sono pulite in maniera maniacale.

In media in Thailandia le toilette pubbliche costano 3 baht (3 centesimi di dollaro), quelle “premium” di Mister Loo costano tre volte tanto, mentre quelle “regular” costano 5 baht.

In origine Mister Loo puntava sui turisti, ma la pandemia ha provocato in crollo del turismo. Tuttavia, in soccorso della startup è arrivata la popolazione locale: la popolarità delle toilette di Mister Loo è cresciuta in maniera enorme.

La startup fonndata da due ex banchieri della svizzera UBS, Dominik Schuler e Andreas Wanner, si è allargata molto e oggi gestisce 40 toilette in Thailandia e due in Vietnam. Ma sta per aprire alcuni suoi piunti in Indonesia e Filippine. “Sulla base delle potenziali di mercato ancora da esplorare e attraverso la collaborazione con i nostri partner locali, Mister Loo intende espandere il suo portafoglio attuale da 42 siti a 1.400 siti entro il 2025”, ha dichiarato Schuler. “Per finanziare questa crescita, Mister Loo sta procedendo per raccogliere 10 milioni di dollari”.

In Thailandia al momento circa 12mila persone al giorno utilizzano le toilette di Mister Loo, dove sono anche offerti spazio per rilassarsi e dispositivi per misurare i parametri vitali e gli indicatori sulla salute, come la pressione sanguigna. “I nostri clienti cercano servizi che vanno oltre le semplici toilette e noi svilupperemo (le nostre strutture) verso centri di e-health che contribuiscano alla sanità pubblica”, ha spiegato ancora Schuler.

Secondo l’UNICEF, nel mondo ancora 4,2 miliardi di persone mancano di accesso a impiangi igienici.