Toyota risponde a crisi Covid e chip alzando stime profitti (+54%)

Stima 2021 9,7 mln auto (+3,3%). Utile operativo III trim +54%

FEB 10, 2021 -

Milano, 10 feb. (askanews) – Toyota risponde alla crisi Covid aumentando le stime di utile operativo per l’intero anno del 54% a 2 trilioni di yen (19 miliardi di dollari) da 1,3 trilioni indicati a novembre, e rassicurando i mercati sulla produzione che non subirà interruzioni “significative” per la carenza di chip che sta rallentando l’industria automobilistica. Il titolo ha chiuso in rialzo dell’1,7%, toccando i massimi dal 2015.

Toyota ha aumentato anche le stime di produzione e vendita di gruppo per l’intero esercizio a 9,73 milioni di veicoli (+3,3%), sotto i 10,46 milioni prodotti nel 2020, che hanno permesso al gruppo giapponese di diventare il primo al mondo per vendite, superando Volkswagen.

Secondo il FT, l’aumento delle proiezioni, il secondo in tre mesi, ha evidenziato secondo il FT le capacità di gestione della catena di fornitura di Toyota rispetto ai rivali penalizzati dalla mancanza di chip.

“Siamo anche colpiti dalla carenza globale di semiconduttori, ma per ora non stiamo subendo grossi tagli alla produzione”, ha detto in una conferenza stampa online Kenta Kon, chief financial officer di Toyota.

Le case automobilistiche giapponesi, spiega l’FT sono state meno colpite dai “colli di bottiglia” dei chip rispetto a quelle in Europa e negli Stati Uniti, grazie anche all’esperienza maturata con le interruzioni delle forniture causate dal terremoto e dallo tsunami di Tohoku nel 2011. Toyota, in particolare, è riuscita a limitare i tagli alla produzione aumentando le scorte di chip e, ha affermato Kon, mantenendo i suoi fornitori aggiornati con precisi piani di produzione a tre anni.

Per il trimestre da ottobre a dicembre, Toyota ha dichiarato che l’utile operativo è aumentato del 54% rispetto all’anno precedente a 987,9 miliardi di yen (9,4 miliardi di dollari), superando la previsione di 566,6 miliardi di yen (5,4 mld sud) di un sondaggio di S&P Global Market Intelligence citato dal FT. Le vendite di veicoli sono aumentate del 22% in Cina, del 13% in Nord America e del 15% in Europa.

Anche Nissan e Honda hanno annunciato aumenti simili nella stime di utili annuali, grazie al taglio aggressivo dei costi che ha attenuato il calo delle vendite causato dalla carenza di chip. Le due case automobilistiche hanno anche affermato di non aspettarsi che la carenza di chip avrà un impatto importante sul nuovo anno finanziario a partire da aprile.

“Riteniamo che entro maggio o giugno del prossimo anno (fiscale), il mondo intero dovrebbe uscire da questa crisi”, ha detto martedì Ashwani Gupta, chief operating officer di Nissan, citato dal FT.

Per l’intero Honda ha aumentato le previsioni di utile netto per l’intero anno del 19% a 465 miliardi di yen (4,4 mld usd), mentre Nissan ha ridotto la sua previsione di perdita netta a 530 miliardi di yen (5 mld usd) da 615 miliardi di yen.