Xiaomi ricorre al tribunale contro i divieti imposti da Trump

Si aggiunge a lunga lista di denunce da parte di compagnie cinesi

FEB 2, 2021 -

Roma, 2 feb. (askanews) – Il produttore cinese di smartphone Xiaomi si è unito alle altre compagnie della Repubblica popolare che hanno fatto ricorso nei tribunali Usa contro i divieti imposti dalla precedente amministrazione americana guidata dal presidente Donald Trump. Lo riferisce oggi il giornale economico cinese Caixin.

Xiaomi ha presentato una prima denuncia venerdì scorso a Washington, chiedendo al giudice di bloccare un divieto agli investitori statunitensi di commerciare in azioni del gruppo cinese dal 15 marzo.

Il Dipartimento alla Difesa Usa ha messo la compagnia nella lista nera, accusandola di essere legata all’esercito cinese. Questo fatto farebbe rientrare l’eventuale investimento in sue azioni da parte di cittadini Usa nei rigori di un precedente ordine esecutivo di Trump.

Nel ricorso Xiaomi accusa di Dipartimento di Stato Usa di “non aver fornito alcuna spiegazione per la decisione di designarla” come una compagnia legata all’esercito. Invece, il marchio cinese si identifica come un gruppo privato che “non è posseduto o controllato o in alcun modo affiliato con il governo cinese o con l’esercito” e chiede un decreto ingiuntivo al tribunale per evitare che la compagnia subisca un “immediato e irreparabile danno”.

Xiaomi si unisca a una lunga lista di compagnie cinesi che stanno facendo ricorso nei tribunali americani contro i blocchi imposti dall’amministrazione Trump. In preceddenza l’hanno già fatto l’app di messaggeria WeChat e l’app TikTok, bloccati negli Usa per motivi di sicurezza nazionale, e Huawei per il divieto ai suoi fornitori Usa di avere rapporti perché, secondo Washington, l’azienda cinese avrebbe violato le sanzioni Usa nei confronti dell’Iran.