Febaf, Abete: rilancio con Live in Italy accanto al Made in Italy

Ma dare continuità ai nuovo sistemi di garanzia alle Pmi

DIC 14, 2020 -

Roma, 14 dic. (askanews) – Ambiente, innovazione, infrastrutture, coesione sociale in Italia, per il rilancio post crisi pandemica, ma anche competitività delle imprese e in particolare “centralità” del “Live in Italy”. Perché l’Italia ha bisogno “di essere un Paese accogliente, in cui le decine di milioni di visitatori da tutto il mondo possano diventare centinaia di milioni, in cui il turismo e il live in Italy diventi un punto di forza come il Made in Italy”. Lo ha affermato il presidente di Febaf, Luigi Abete, durante il suo intervento di apertura del Rome Investment Forum.

Live in Italy e Made in Italy sono due facce della stessa medaglia, secondo il presidente di Febaf di quel “saper fare italiano che si rivolge al mondo, il Live in Italy, il saper far apprezzare l’Italia, la sua qualità della vita, il suo ambiente, la sua cultura, i suoi patrimoni naturali – ha detto – a tutti i potenziali cittadini del mondo senza aver paura che ci sia una riduzione della qualità di questa frontiera”.

Ma per fare questo “vanno coniugati bene alcuni nuovi e recenti passaggi: i sistemi di garanzia per le mie imprese, che sono stati finalmente individuati, devono trovare una loro strutturale continuità. Non è pensabile – secondo Abete – immagine un mondo in cui le imprese medie e piccole possano crescere se non diamo maggiore stabilità a sistemi di garanzia che vadano oltre la congiuntura dell’emergenza. E’ un tema che abbiamo posto da anni come Febaf e che sarà centrale ancora di più nei prossimi anni e decenni”.

“Abbiamo il vantaggio di avere questo patrimonio di piccole e e medie imprese, ma dobbiamo avere la consapevolezza che le regole del mercato finanziario internazionale riducono fortemente la capacità di sviluppo i queste imprese, se non si accompagna con un sistema di garanzie e di supporto che trovi – ha insistito Abete – dei punti di equilibrio stabili nel tempo”.