Milano, 6 ott. (askanews) – Due terzi delle aziende europee intervistate in Russia hanno sofferto della pandemia di coronavirus. Solo un quarto di loro prevede di recuperare i precedenti indicatori entro la fine del 2020; la maggior parte di loro avrà bisogno di un periodo più lungo.
Per la prima volta negli ultimi cinque anni, gli attuali indicatori dell’AEB-GfK Business Barometer, che riflettono la condizione degli affari e il sentimento delle aziende europee operanti in Russia, hanno lasciato l’area delle aspettative positive, sebbene superino ancora i valori della crisi del 2014-2015.
La riduzione è stata causata dal deterioramento della maggior parte delle componenti dell’indice che riflette l’attuale contesto macroeconomico e le aspettative a breve termine relative alle attività societarie e all’economia russa. Tuttavia, le aspettative a medio termine (3-5 anni) e a lungo termine (6-10 anni) testimoniano le aspettative positive delle imprese europee in Russia.
Al sondaggio hanno preso parte 90 aziende dei Paesi dell’Unione Europea e della Russia. “L’indagine AEB ha mostrato che il mercato russo rimane attraente per le imprese europee, anche nelle attuali circostanze economiche e politiche”, ha commentato Alexei Dorofeev, CEO di GfK Rus.
“Il COVID-19 ha costretto la maggior parte delle aziende europee a rivedere con urgenza i propri portafogli di investimento, concentrandosi sulla digitalizzazione dei processi. La successiva strategia di sviluppo del business dipende dalle dinamiche di ripresa dell’economia russa e dalla portata delle restrizioni che possono essere imposte in caso di una seconda ondata di coronavirus”, ha osservato Tadzio Schilling, CEO di AEB.