Cina, nuovo scivolone yuan e scatta intervento Banca centrale

Dopo calo da record di giugno, governatore Yi cerca di rassicurare

LUG 3, 2018 -

Roma, 3 lug. (askanews) – Brusche oscillazioni dello yuan cinese sul mercato dei cambi, apparentemente a seguito di un intervento della Banca centrale innescato da una nuova pesante svalutazione della divisa rispetto al dollaro. Nel solo mese di giugno la valuta cinese ha cumulato cali equivalenti al 3,3 per cento sul biglietto verde, un deprezzamento mensile da record. Lunedì aveva segnato un ulteriore scivolone a seguito del rinnovato allarmismo sull’ipotesi che la linea dura dell’amministrazione Trump sui dazi possa portare a un conflitto aperto sugli scambi commerciali, che potrebbe in parallelo innescare una guerra valutaria.

Ieri il dollaro era salito fino a 6,69 yuan, ma poi nel corso della notte il deprezzamento della valuta cinese ha segnato una drastica accelerazione il biglietto verde in poche ore è schizzato fino a quota 6,726 sul renminbi. A quel punto sembra essere intervenuta l’istituzione monetaria e lo yuan ha cambiato drasticamente rotta, con il dollaro che si è andato moderando attorno a 6,65 yuan.

Parallelamente la Banca centrale cinese ha diramato una nota ufficiale del governatore Yi Gang che ha parlato di “atteggiamenti prociclici” dei mercati alla base dei movimenti del dollaro, cercando di rassicurare gli operatori con la sottolineatura del fatto che la Cina vanti fondamentali economici solidi. Yi ha aggiunto che bisogna perseverare nella scelta di lasciare che domanda e offerta siano le “fondamenta” che guidano i movimenti dei cambi, che tuttavia Pechino continua a governare mediante un sistema di banda di oscillazione.