Acciaio, maxi fusione in Cina crea nr.2 mondiale: “Solo l’inizio”

Baosteel ingloberà Wuhan. Il via libera dell'antitrust c'è già

SET 20, 2016 -

Roma, 20 set. (askanews) – In quattro e quattr’otto la Cina ha avviato una gigantesca fusione nel comparto dell’acciaio, che darà vita al secondo maggiore gruppo globale con l’obiettivo di gestire l’eccesso produttivo che da anni affligge il settore, principalmente proprio a causa della sovraproduzione cinese. La Baosteel, il secondo produttore cinese assorbirà la Wuhan Iron and Steel Group, tramite l’emissione di nuove azioni destinate ai soci di quest’ultima.

Sono entrambe società a controllo statale. Gli annunci della mega fusione sono stati affidati a comunicati presso la Borsa di Shanghai. E a rimarcare le profonde differenze che permangono tra l’economia del Dragone e quelle di Usa ed Europa, dove una operazione di questo genere richiederebbe un lungo vaglio delle autorità antitrust, magari richieste di cessioni se non un veto vero e proprio, sul nuovo colosso cinese invece il via libera delle autorità sulla concorrenza è già arrivato.

A livello globale Baosteel si attesta al quinto posto tra i produttori di acciaio, Wuhan all’11esimo. Combinate, con una capacità produttiva da oltre 60 milioni di tonnellate l’anno, si piazzeranno direttamente alle spalle del gigante indiano e europeo Arcelor Mittal.

Il rallentamento del commercio globale ha esacerbato il problema già presente dell’eccesso produttivo cinese, acuendo in parallelo le tensioni commerciali con l’Europa. Lo scorso anno Baosteel ha visto gli utili crollare dell’83 per cento, a 1 miliardi di yuan (134 milioni di euro) mentre Wuhan ha chiuso il bilancio in leggero rosso.

Peraltro secondo Chen Bingkun, analista della Minmetals e Jingyi Futures, questo “è solo l’inizio. Il riassetto del settore in Cina è inarrestabile” e ci si possono attendere altri consolidamenti.