Fed, Yellen: nessuna bolla in Usa, rialzo tassi sarà graduale

Per il governatore, stretta di dicembre non fu un errore

APR 8, 2016 -

Roma, 8 apr. (askanews) – Janet Yellen è ottimista sull’andamento dell’economia americana e, senza fornire alcuna tempistica, ribadisce che il rialzo del costo del denaro negli Stati Uniti sarà “probabilmente graduale”. Decisioni in questo senso dipendono dall’andamento dei dati macroeconomici, che continuano a essere monitorati “attentamente” dai membri del braccio di politica monetaria, il Federal Open Market Committee.

Il governatore della Federal Reserve ha parlato ieri da New York in un panel a cui hanno partecipato ex numeri uno della banca centrale Usa che di volta si sono passati il testimone: il predecessore di Yellen, Ben Bernanke, Alan Greenspan (presente in collegamento video) e Paul Volcker.

Secondo Yellen, l’America ha fatto “notevoli passi avanti” e continua a essere in buona salute “nonostante venti contrari in arrivo dall’estero”. La prima donna alla guida della banca centrale americana ha difeso la mossa dello scorso dicembre, quando i tassi di interesse furono alzati per la prima volta dal giugno del 2006: “Non è stato un errore”, ha detto facendo riferimento all’incremento di 25 punti base che ha portato il costo del denaro allo 0,25-0,5%. E anche se i tassi restano comunque vicini ai minimi storici, ha aggiunto, “non ci sono segni di bolle” negli Stati Uniti.

Dall’International House di New York, Yellen ha garantito il suo impegno a “comunicare il più chiaramente possibile anche per evitare effetti indesiderati” dentro e al di fuori negli Usa e ha chiarito che il mandato della Fed è centrato sull’economia locale ma “quando gli Usa crescono, l’economia globale ne beneficia”. Per il governatore “tutti i principali indicatori indicano un generale miglioramento del mercato del lavoro” tanto che la piena occupazione “è vicina”. L’altro obiettivo affidato all’istituto centrale dal Congresso (la stabilità dei prezzi) è ancora lontano ma “si stanno facendo progressi”. L’inflazione, è tornata a ribadire, “è bassa per via di fattori transitori” come il forte calo del petrolio iniziato nel giugno 2014 ma “ci sono progressi verso il raggiungimento del 2%” di crescita annuale stabilito nel mandato della banca centrale. “La Fed non ha invece un target sul dollaro nonostante il suo apprezzamento sia un freno per la crescita”.

Yellen si è detta ottimista anche sulle banche troppo grandi per fallire: “Le probabilità che una grande banca fallisca sono calate” anche grazie al fatto che sono stati fatti “progressi considerevoli” nella supervisione e nell’adozione per esempio degli stress test. “Sono soddisfatta di come le cose stanno andando”, ha aggiunto.