Sempre più papà chiedono i congedi di paternità: +38% in 10 anni

L'analisi di Save the Children per la Festa del papà

MAR 19, 2023 -

Milano, 19 mar. (askanews) – Cresce il numero dei papà i quali richiedono i congedi di paternità: la percentuale è passata dal 19,23% del 2013 al 48,53% del 2018 per attestarsi al 57,60% nel 2021. I padri che hanno chiesto il congedo di paternità nel 2021 sono stati 155.845, su un totale di 400mila nascite. E’ quanto emerge dall’analisi di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare la vita delle bambine e dei bambini e garantire loro un futuro, che in occasione della Festa del papà, sottolinea “la diminuzione graduale e costante nell’ultimo decennio nel nostro Paese del divario tra donne e uomini nella cura genitoriale, nonostante permanga un forte squilibro di genere”. Tuttavia, rispetto alla fruizione del congedo di paternità, una recentissima analisi ha messo in evidenza alcune disuguaglianze significative: ad usufruirne di più sono i padri che lavorano in imprese più grandi, con contratti a tempo indeterminato e a tempo pieno. A parità di caratteristiche individuali e sociali, c’è poi una differenza di circa 17 punti percentuali a favore di chi risiede al Nord del Paese rispetto a chi vive al Sud. La maggiore attenzione al tempo da dedicare alla cura dei figli porta, tuttavia, anche i padri a misurarsi con le rigidità del mondo del lavoro che storicamente hanno contributo a rendere per le mamme sempre più complessa la conciliazione dei tempi di cura e dei tempi di lavoro. Dai dati, infatti, emerge che le difficoltà a conciliare il lavoro e le esigenze di cura delle bambine e dei bambini riguardano oggi in misura crescente anche i padri. Osservando il totale delle convalide delle dimissioni e risoluzioni contrattuali consensuali delle lavoratrici madri e dei lavoratori padri, su un totale di 52.436 convalide, 37.662 (71,8%) si riferiscono a donne, ma cresce il numero di quelle maschili, 14.774 (28,2%). Uno scenario diverso da quello di soli 10 anni fa, quando quelle degli uomini riguardavano appena il 2,9% del totale. Le dimissioni volontarie pesano per il 95,6% sul totale delle convalide per dimissioni e risoluzioni consensuali per i padri (il 94% per le madri) e sono aumentate del 55% rispetto al 2020 (mentre per le madri l’aumento è stato del 14%). In generale, nella metà circa dei casi di convalida (51%), la motivazione addotta è la difficoltà di conciliazione tra la condizione lavorativa e le esigenze di cura dei figli, sia per ragioni legate alla disponibilità di servizi di cura che per ragioni di carattere organizzativo del proprio lavoro. “Un indice – sottolinea Save The Children – dell’incapacità del sistema Paese di sostenere la genitorialità attraverso politiche di rafforzamento dei servizi all’infanzia e un’organizzazione del lavoro maggiormente attenta all’equilibrio tra vita familiare e lavorativa. Una miopia politica che se prima aveva un impatto solamente sulle neomamme, oggi comincia a farsi sentire anche sui neopapà. Fcz/Int14