Museo Egizio di Torino: nel 2022 +5% visitatori rispetto al 2019

A fine anno 898.500, dato quasi raddoppiato su anni pandemici

GEN 8, 2023 -

Milano, 8 gen. (askanews) – Successo di pubblico superiore del 5% al periodo pre-pandemia per il Museo Egizio di Torino nel 2022, malgrado nei primi tre mesi dell’anno fosse ancora in vigore il contingentamento degli ingressi, a causa dell’epidemia di Covid-19. L’Egizio archivia il 2022 con 898.500 visitatori, numero comprensivo anche degli eventi istituzionali e privati, a fronte degli 853mila ingressi del 2019. Dato quasi raddoppiato rispetto agli anni difficili della pandemia: sono stati, infatti, 398.336 i visitatori del Museo Egizio nel 2021, a fronte però di 274 giorni di apertura. Nel 2020 si erano registrati 241.139 visitatori, in 185 giorni di apertura. Ad aprile 2022, primo mese in cui sono cadute le restrizioni agli ingressi nei musei, l’Egizio ha toccato i 103mila visitatori e da maggio alla fine dell’anno il Museo ha registrato una continua escalation negli ingressi rispetto al 2019. Per quanto riguarda le festività natalizie, dal 23 dicembre 2022 all’8 gennaio 2023 il Museo ha registrato 74.424 ingressi, quasi 10mila in più rispetto all’analogo periodo a cavallo tra il 2019 e il 2020, quando si registrarono 64.519. L’Egizio ha affrontato l’incertezza, legata all’evoluzione della pandemia, puntando su progetti espositivi, come l’esperimento transmediale “Aida, figlia dei due mondi”, che ha coinvolto diversi musei, enti culturali a Torino e in Italia e la mostra legata a bicentenario della decifrazione dei geroglifici “Il dono di Thot: leggere l’antico Egitto”, che si è aperta lo scorso 7 dicembre in un nuovo spazio espositivo concesso dall’Accademia delle Scienze al Museo. Nel 2022, inoltre, il Museo Egizio ha lanciato due nuovi progetti espositivi a Vicenza, uno sforzo produttivo che vede protagonisti fino a maggio 2023 centinaia di reperti dell’Egizio alla Basilica Palladiana, nelle mostre “I creatori dell’Egitto eterno” e “Gioielli e amuleti, la bellezza nell’antico Egitto”. Nel corso dell’anno non sono mancati i progetti di ricerca, importanti restauri, come quello del Papiro dei Re, frutto di una triangolazione internazionale tra Torino, Berlino e Copenaghen, progetti di digitalizzazione del patrimonio, podcast, conferenze ed eventi divulgativi. Inoltre, è proseguito il ciclo di mostre bimestrali “Il laboratorio dello studioso”, un viaggio a puntate dietro le quinte del museo, alla scoperta dell’attività scientifica condotta dai curatori ed egittologi del Dipartimento Collezione e Ricerca dell’Egizio. Tutte attività che sono state realizzate, accanto alla progettazione di cantieri, innovazioni e cambiamenti, a cui andrà incontro l’Egizio, in vista delle celebrazioni del bicentenario della fondazione del Museo nel 2024.