Biennale Arte da record: 800mila biglietti, +35% rispetto a 2019

Domani ultimo giorno per "Il latte dei sogni" di Cecilia Alemani

NOV 26, 2022 -

Milano, 26 nov. (askanews) – Una Biennale Arte da record, quella che domani chiude dopo sette mesi di esposizione. “Il latte dei sogni”, curata da Cecilia Alemani, 59esima esposizione ha fatto registrare oltre 800.000 biglietti venduti – cui si aggiungono le 22.498 presenze durante la pre-apertura. I visitatori hanno segnato un aumento del 35% in 197 giorni di apertura, rispetto ai 173 dell’edizione del 2019. Anche considerando la più lunga durata della mostra, l’aumento è considerato “sostanziale, in particolar modo in vista delle restrizioni degli spostamenti imposte dalla pandemia”. Nei fatti si tratta della più alta affluenza di pubblico nei 127 anni di storia della Biennale di Venezia. “Voglio segnalare – ha detto il presidente della Biennale, Roberto Cicutto – che in questa edizione di grande successo di pubblico – malgrado la bassa presenza di visitatori provenienti dall’area asiatica – e di altissima attenzione da parte della stampa italiana e internazionale, La Biennale ha voluto fortemente garantire la presenza degli artisti ucraini, supportando la realizzazione del Padiglione Ucraina e mettendo a disposizione uno spazio libero ai Giardini – “Piazza Ucraina” – per la presentazione di opere in qualsiasi formato (trasmesse digitalmente), provenienti da artisti rimasti nel loro paese e spesso direttamente coinvolti nella resistenza all’aggressione russa. Voglio inoltre ricordare la grande determinazione e capacità della Curatrice nell’aver realizzato una Mostra così importante e ricca malgrado le limitazioni imposte dai due anni peggiori della pandemia. Ringrazio il Consiglio di amministrazione per aver condiviso e continuare a sostenere tutte le scelte della Fondazione”. “Nell’occasione della chiusura de Il latte dei sogni dopo sette mesi di esposizione – ha aggiunto Cecilia Alemani – vorrei ringraziare tutte le artiste e artisti partecipanti per aver contribuito a questa mostra con opere d’arte meravigliose e con la passione e l’entusiasmo che hanno alimentato me e l’intera istituzione in questi ultimi due anni. È stato un viaggio molto lungo, che ci ha portato attraverso una pandemia, una guerra crudele e un senso collettivo di incertezza. Organizzare questa mostra in tali circostanze è stata una grande avventura, non priva di ostacoli e complicazioni. Ho concepito questa mostra da remoto, con centinaia di studio visit fatti su zoom con artisti provenienti da tutto il mondo. Pochissimi artisti sono stati in grado di venire a vedere gli spazi espositivi. Nessuno sapeva se le opere sarebbero arrivate a Venezia in tempo. Anche se ora le cose sembrano essere tornate a una sorta di normalità, sappiamo tutti che è stato un periodo straordinario e che ci sono voluti più di due anni per arrivare a questo punto. Il fatto che questa esposizione sia stata aperta puntualmente ad aprile ha del miracoloso”. “Il team della Biennale – ha aggiunto la curatrice – ha lavorato in condizioni estremamente complicate, e questa apparenza di normalità è stata conquistata attraverso sforzi giganteschi, in una congiuntura storica unica che conferisce al carattere internazionale della Biennale un senso di necessità e responsabilità quanto mai fondamentale. Per questo sono molto grata al Presidente Roberto Cicutto, al mio team curatoriale e a tutto il team della Biennale che ha pensato a soluzioni e risolto problemi con la creatività e la professionalità che hanno reso leggendaria questa istituzione. Le 800mila persone che sono venute a visitare Il latte dei sogni dimostrano che l’arte ha il potere di creare partecipazione e che, dopo tanti mesi di isolamento, vogliamo celebrare e vedere l’arte di persona, in un’esperienza gioiosa e comunitaria condivisa con tanti amici, famiglie, colleghi e amanti dell’arte. In tempi come questi, come dimostra chiaramente la storia della Biennale di Venezia, l’arte e gli artisti possono aiutarci a immaginare nuove modalità di coesistenza e infinite possibilità di trasformazione”. Il pubblico proviene per il 59% dall’estero e per il 41% dall’Italia. Straordinaria inoltre la presenza dei giovani e degli studenti che sono stati 239.276, pari al 30% dei visitatori totali. I visitatori organizzati in gruppo rappresentano il 14% del pubblico complessivo.