Chiude il Pordenone Doc Fest: il pubblico è tornato in sala

Successo per la 15esima edizione, due vincitori ex aequo

APR 11, 2022 -

Cinema Milano, 11 apr. (askanews) – Si è conclusa ieri a Cinemazero la 15esima edizione del Pordenone Docs Fest – Le Voci del Documentario. Il festival, dopo due anni di rimodulazioni dovute alla pandemia, ha saputo riportare in sala il pubblico, con oltre una decina di eventi sold-out, repliche speciali, più di cento ospiti dall’Italia e dal mondo e, soprattutto, oltre tremila ingressi alle proiezioni nelle cinque giornate, in un momento in cui le sale cinematografiche registrano ovunque un calo purtroppo consistente. Tutto esaurito al festival anche per gli eventi collaterali. “Abbiamo fortemente creduto e scommesso sul rilancio del festival come momento di incontro e riflessione sui temi che guidano l’attualità, con le sue contraddizioni, i suoi drammi e paradossi. La risposta del pubblico, il suo entusiasmo e affetto, ci rassicura sull’efficacia del cinema del reale nel coinvolgere ed emozionare gli spettatori: sono stati loro a decretare il successo di questa edizione del festival”, ha commentato il curatore Riccardo Costantini. La giuria – composta dallo scrittore e sceneggiatore anglopakistano Hanif Kureishi e dalle registe e produttrici Penelope Bortoluzzi e Claudia Tosi – ha assegnato il Premio per il miglior film ex aequo a “Les enfants terribles” di Ahmet Necdet Cupur e a “Ivan’s Land” di Andrij Lysetskyj. Il primo narra una storia di conflitti generazionali nella Turchia di Erdogan, in cui emergono le contraddizioni della società tradizionale, che chiede di essere superata dall’energia e dai sogni dei giovani. Ivan’s Land è invece il ritratto di un artista ucraino d’altri tempi, già affermato direttore della fotografia. I film premiati corrispondono a due esordi alla regia, segnale importante che racconta quanto il documentario sia un genere fresco e innovativo. Il racconto del pittore ucraino Ivan Prykhodko poi, alla luce della drammatica attualità della guerra, è il simbolo dell’arte e della bellezza che resistono alla violenza. La giuria ha anche voluto assegnare una menzione speciale a “Sirens”, di Rita Baghdadi, racconto musicale della prima band metal tutta al femminile del Medio Oriente, un quartetto in lotta per la libertà di espressione (e d’amore) mentre la loro città, Beirut, esplode. Il Crédit Agricole FriulAdria – Green Documentary Award è andato invece a “The Black Mambas” di Lena Karbe, un viaggio avventuroso nella quotidianità delle donne ranger del Parco Kruger in Sudafrica, tra difesa degli animali, emancipazione femminile e sfruttamento. Il film ha il pregio di riuscire a connettere e aggiornare la riflessione sul valore che la società attribuisce alle persone e agli animali. Tratta il tema della protezione della natura mettendo in luce l’impatto che questa ha sugli uomini: paradossalmente, le donne ranger del Parco Kruger e i bracconieri provengono dallo stesso contesto sociale ed economico. Attraverso queste contraddizioni, il film mostra la necessità di operare coniugando la difesa dell’ambiente con l’equità sociale e mostra come, innescare l’una possa essere occasione per migliorare anche l’altra. Sul fronte dei premi più popolari, il verdetto dei giovani dello Young Audience Award ha incoronato “Once Upon a Time in Uganda” di Cathryne Czubek: un inno alla fantasia e al cinema che da Wakaliga conquista il mondo; mentre il Premio del Pubblico è andato a “Revolution of Our Times”: uno sconcertante documento sulle manifestazioni di piazza a Hong Kong, firmato dal collettivo Hongkongers e da Kiwi Chow. Il Pordenone Docs Fest dà quindi appuntamento al suo pubblico per la 16esima edizione il prossimo anno, dal 29 marzo al 2 aprile 2023.