“House of Gucci”, dark Lady Gaga colpisce ancora nel segno

La Reggiani? "Ho trovato il modo di volerle bene"

NOV 13, 2021 -

Cinema Milano, 13 nov. (askanews) – Attesa, anzi grande attesa. La folla fuori da Palazzo Parigi. Un turista russo passa e chiede alla fidanzata: ma chi stanno aspettando? E chiunque non lo sappia, si fa la stessa domanda, in questa strada della Milano elegante. Un po’ severa, ma non snob. Come snob non è, e non è mai stata lei, Lady Gaga. Prototipo della vera pop star di questa epoca e di questo mondo, dominato dalla pandemia. Perfetta, elegante ma con un qualcosa di nostrano. Le radici italiane si vedono. Prendono forma tridimensionale. Saranno gli occhi da Sophia Loren. L’emotività. La star americana è dei nostri e quando si presenta ai giornalisti, al primo piano di Palazzo Parigi nel capoluogo meneghino, sono applausi. Tutti rapiti dopo aver potuto assistere all’anteprima stampa del film di Ridley Scott, “House of Gucci”, dove lei, Lady Gaga, al secolo Stefani Germanotta, interpreta Patrizia Reggiani. L’assassina. Quella che ha fatto uccidere il marito, l’imprenditore Maurizio Gucci, assoldando un killer. Fa una certa impressione, soprattutto in pieno centro a Milano e a pochi passi da quell’androne in via Palestro, dove il fatto di cronaca nera si svolse. Un evento disturbante, ancora ghiaccia il sangue dei milanesi. Lady Gaga però – e qui si scoprono parte delle sue caratteristiche italiane – ammette un certo attaccamento al personaggio. Dandoci la lezione morale che non archivia la Reggiani come la solita arrivista e per giunta assassina. La storia “serve a farci capire cosa succede alle donne quando sono spinte oltre il limite”, dice. E poi, pur riconoscendo tutte le ombre del personaggio, ammette candidamente di aver “trovato il modo di volerle bene”. Talentuosa come mai – cosa che non è scontata al cinema per una cantante di successo – davanti ai reporter offre la dimostrazione del suo essere istrionica: “Per me l’importante era avere un approccio giornalistico, non conoscevo le radici in Toscana dei Gucci e la casa costruita sul duro lavoro, una storia che mi ricorda quella della mia famiglia”. Alla parola famiglia però, l’icona del pop si emoziona. Un’assistente le porta un fazzoletto per asciugarsi le lacrime vere. Qualcuna forse cade sul vestito raffintissimo, dalle trasparenze ricercate e dallo sfondo nero. Bordature rosse, fiorito con dei toni che certo non sono pastello. È tornata bionda Lady Gaga, che in “House of Gucci” di Ridley Scott, interpreta una bruna. Ha tutte le caratteristiche di una brava persona, lei che veste i panni di una dark lady, “una cercatrice d’oro”. E anche se ha la luce delle star, quel qualcosa che quando entrano nella stanza, rubano lo sguardo di chiunque, Lady Gaga dimostra timidezza, umiltà e buon senso: alla fine ringrazia “tutti gli operatori sanitari, nessuno si è ammalato durante le riprese e sono grata per questo”. Verrebbe da chiedersi come una star del pop possa essere così assennata. Un ossimoro vivente, che però qualsiasi cosa faccia, riesce. Finita la conferenza. Passa ancora un po’ di tempo. La folla è ancora lì ferma fuori dall’hotel. Anzi si è fatta più numerosa. Ad un certo punto, dopo tanta attesa viene fuori. Sfreccia dalla porta alla macchina, con un vestito leopardato, la velocità di un leopardo, il passo di un leopardo. Eppure è sempre quella di prima, al primo piano. La stessa che quando pensa alla famiglia si commuove, come un’italiana qualunque. E tanto basta. Tutti contenti. Dark Lady Gaga ancora una volta ha colpito nel segno. (Di Cristina Giuliano)