Le nuove mostre di Pirelli HangarBicocca: “Cerchiamo diversità”

Il programma 2022-23: tra grandi maestri e artisti emergenti

NOV 9, 2021 -

Arte Milano, 9 nov. (askanews) – Pirelli HangarBicocca ha annunciato la propria programmazione espositiva per gli anni 2022 e 2023 con una conferenza di presentazione che ha segnato il pieno ritorno all’apertura del museo, con anche i Palazzi Celesti di Kiefer che tornano a essere esposti dopo il periodo dedicato all’hub vaccinale. “Riprendiamo la nostra vita normale – ha detto Marco Tronchetti Provera, vicepresidente esecutivo e amministratore delegato di Pirelli, nonché presidente del museo milanese – le persone di Hangar hanno continuato a lavorare e si è creata una sintonia ancora maggiore con la città e il territorio in un momento difficile. La programmazione di oggi è una nuova tappa di questo percorso e porta un taglio di sguardo sul mondo diverso”. Il programma è ambizioso e presenta un mix di grandi nomi e artisti emergenti. Nello spazio principale, quello delle Navate, si susseguiranno Steve McQueen, dal 31 marzo 2022; Bruce Nauman, dal 15 settembre 2022; Ann Veronica Janssens, dal 6 aprile 2023 e infine James Lee Byars, da ottobre 2023. Nello spazio dello Shed, invece, esporranno Anicka Yi dal 17 febbraio 2022; Dineo Seshee Bopape, dal 6 ottobre 2022; Gian Maria Tosatti, dal 23 febbraio 2023 e Thao Nguyen Phan, da settembre 2023. A illustrare il programma è stato il direttore artistico di Pirelli HangarBicocca, Vicente Todolì, che in primo luogo ha voluto sottolineare quanto è stato fatto anche nel periodo difficile della pandemia. “Per noi era importantissimo che il pubblico potesse vedere le mostre – ha detto in conferenza – e, almeno per gli italiani, questo è stato possibile, pur con chiusure e riaperture”. “Si parte con le due mostre che sono state rinviate – ha aggiunto Todolì – la prima è dedicata ad Anicka Yi, che è una sorta di retrospettiva sull’artista nata in Corea e che si occupa di intelligenza artificiale e comprende ricerche scientifiche sviluppate con l’Università di Milano Bicocca. Con la Tate Modern abbiamo collaborato per le mostre di Steve McQueen e di Bruce Nauman. Nel caso di Nauman abbiamo preso una parte della mostra e poi abbiamo aggiunto un elemento nuovo. Anche con Steve McQueen abbiamo un grande lavoro per le Navate, che non c’era nella mostra di Londra, oltre a opere molto intime. Su Nauman invece ci concentriamo anche su stanze e corridoi, oltre che sui neon, per raccontare uno dei grandi maestri del contemporaneo. Con Ann Veronica Janssens abbiamo una mostra molto immersa e sensoriale”. Uno degli artisti italiani del momento è sicuramente Gian Maria Tosatti, già alla Quadriennale e al Padiglione Italia alla Biennale d’arte 2022, che porterà in HangarBicocca i suoi lavori di intervento ambientale, anche qui sotto la forma di una retrospettiva sulla sua pratica. “I nostri pensieri – ha aggiunto Todolì – seguono l’arte, non usiamo l’arte come illustrazione. Prima le mostre devono funzionare nello spazio, devono convivere con lo spazio. Noi cerchiamo diversità, con un ritmo, certo, ma quello che cerchiamo sono artisti la cui opera qui ha delle risonanze che non avrebbe altrove. Ma anche artisti che rischiano, che innovano, ma sui quali anche noi abbiamo qualcosa di originale da dire. Non vogliamo rifare mostre già fatte”. In Pirelli HangarBicocca si è voluto sottolineare, e forse questo è uno degli elementi nuovi emersi dopo la pandemia, una relazione ancora più forte con il territorio, a partire dall’università. Ma la relazione è anche quella tra Pirelli e il suo museo, cui l’azienda ha confermato i budget e il sostegno. “Noi non abbiamo posto un limite al budget – ha spiegato Tronchetti Provera – teniamo un ritmo. Purtroppo le aziende private non hanno alcun beneficio nell’investire in cultura e in arte in Italia. Per tenere questo ritmo speriamo che in futuro ci sia anche attenzione da parte dello Stato, al momento i budget che abbiamo ci consentono di mantenere la qualità della proposta culturale. Finché potremo noi supporteremo il progetto di Hangar”. Un progetto che per i prossimi due anni prenderà quindi forme diverse, tra il cinema, le installazioni, la ricerca, la sperimentazione. In ossequio a un’idea di costante movimento e innovazione che riguarda per Pirelli anche l’approccio all’arte e alla cultura.