Le cose che ha detto oggi Zangrillo sul coronavirus

Un anno fa affermò che era clinicamente morto

GIU 8, 2021 -

La pandemia Roma, 8 giu. (askanews) – Un anno fa disse “il virus clinicamente non esiste più”. Oggi come sta il virus? “La traduzione che venne fatta di quella frase fu volutamente maliziosa. Non rinnego nulla, il virus esiste, come ne esistono centinaia di altri, ora stiamo cercando questo ma se ne cercassimo altri ne troveremmo altri. Quello che è certo è che dobbiamo affrontarlo con molta intelligenza, evitando di fare le cassandre ma anche di fare degli indovini”. Lo dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il professor Alberto Zangrillo. Qual è stata la sciocchezza più grande fatta in questo ultimo anno? “E’ stata quella di creare dei personaggi veri e propri che ad un certo punto si sono autoalimentati e sono entrati in competizione, hanno disorientato, passando molto tempo sui media a creare disagio”. Possiamo dire, oggi, che il virus clinicamente non esiste più? “Se siamo persone intelligenti ed equilibrate che cercano di comprendere quel che viene detto posso spiegarlo”. Prego. “Se noi riteniamo che ci possa essere equivalenza tra il ‘clinicamente non esiste più’ e gli accessi neanche in terapia intensiva ma in pronto soccorso, io vi dico che questa mattina il mio ospedale era pieno di pazienti oncologici, gastroenterologici, post traumatizzati e con malattie croniche. Non” c’erano “pazienti con insufficienza respiratoria da Sars Covid. E questo per me vuol dire che il virus è clinicamente in letargo, diciamo così”. Può darsi che si risvegli? “Speriamo di no”. Resterà in letargo? “La cosa più importante è che se si risveglia noi lo si affronti in modo intelligente, non aumentando il numero dei posti letto in terapia intensiva, non creando panico ma affidandoci soprattutto alla figura centrale del sistema sanitario: il medico di medicina generale”. Mpd/Int2