La mossa di Papa Francesco

Chi pronuncerà il prossimo "habemus papam"

MAG 5, 2021 -

Città del Vaticano, 5 mag. (askanews) – Non saranno i cardinali conservatori Robert Sarah e Raymond Leo Burke a pronunciare “habemus Papam”, il tradizionale annuncio in latino dal loggione di San Pietro sull’avvenuta elezione di un nuovo papa.

Non è in vista alcun Conclave, ma la novità discende da un passaggio approvato da papa Francesco in occasione del Concistoro ordinario pubblico per il voto su alcune Cause di canonizzazione che Jorge Mario Bergoglio ha presieduto lunedì scorso.

Al termine della cerimonia, infatti, il pontefice ha confermato la “optatio” di otto cardinali dall’ordine dei Diaconi all’ordine dei Presbiteri. I cardinali di Santa Romana Chiesa sono infatti suddivisi in tre ordini: diaconi, presbiteri e vescovi. Sono categorie formali, le cui radici si perdono nella storia, che oggi non corrispondono a una diversità di poteri bensì, al più, di incarichi onorifici, oltre che di abbigliamento liturgico.

Il numero dei cardinali vescovi è limitato perché ancorato al numero di sedi suburbicarie di Roma, sede del vescovo di Roma, il papa, e sono sette: Ostia, Albano, Frascati, Palestrina, Porto-Santa Rufina, Sabina-Poggio Mirteto, Velletri-Segni. Sono sette, pertanto, i cardinali che hanno uno di questi titoli (non ne sono, beninteso, i vescovi ordinari).

I cardinali presbiteri e i cardinali diacono non hanno invece un numero limitato. In particolare, il cardinale diacono nominati da più tempo – il cardinale protodiacono – è colui che annuncia l’elezione di un nuovo papa al termine di un Conclave. Dopo la morte del cardinale Jean-Louis Tauran, che aveva annunciato l’elezione di Francesco, il compito è toccato – senza che lo esercitase – al cardinale William Joseph Levada, morto nel 2016, poi al cardinale Leonardo Sandri, passato a sua volta all’ordine dei presbiteri nel maggio 2018, insieme ad altri, e da allora il protodiacono era il cardinale Robert Sarah, fino a poco tempo fa prefetto della congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti.

Al Concistoro ordinario pubblico di due giorni fa sono passati all’ordine dei pèresbiteri, oltre a Sarah, i cardinali Angelo Amato, Francesco Monterisi, Raymond Leo Burke, Kurt Koch, Mauro Piacenza, Gianfranco Ravasi e Walter Brandmueller. Anche Burke, Koch, Piacenza e Ravasi, che sarebbero subentrati come “protodiacono”, non avranno l’incarico dell'”habemus papam”.

A questo punto, almeno fino al compimento degli 80 anni (a novembre del 2022) il cardinale protodiacono è Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato vaticano. Tra i suoi compiti, oltre alla proclamazione “urbi et orbi” del nuovo papa, in caso di Conclave, “nel caso che i Cardinali elettori avessero difficoltà nell’accordarsi sulla persona da eleggere, allora, compiuti per tre giorni senza esito gli scrutini”, si legge nella costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, “questi vengono sospesi al massimo per un giorno al fine di avere una pausa di preghiera, di libero colloquio tra i votanti e di una breve esortazione spirituale, fatta dal Cardinale primo dell’Ordine dei Diaconi”.

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