I folli anni Venti, al Guggenheim Bilbao le radici del presente

Mostra su più discipline della creatività dal 7 maggio

MAR 27, 2021 -

Milano, 27 mar. (askanews) – Il Museo Guggenheim Bilbao presenta “I folli anni Venti”, uno percorso nel dirompente decennio degli anni ’20 attraverso oltre 300 oggetti rappresentativi delle discipline artistiche più rilevanti del momento; dalla pittura, la scultura e il disegno alla fotografia, il cinema, il collage, l’architettura e il design di mobili.

La mostra – spiegano da Bilbao – trasporterà il visitatore del museo in città europee come Berlino, Parigi, Vienna e Zurigo, dove si verificarono grandi cambiamenti e progressi in tutti i campi, molti dei quali sono in vigore ancora oggi. Anche se non si può equiparare il decennio attuale a quello degli anni ’20, vi si riscontrano dei parallelismi sorprendenti. La società di un secolo fa visse dominata dal trauma di una pandemia e sprofondata in una grande recessione economica dopo la Guerra Mondiale, ma allo stesso tempo fu un decennio di progresso, di esplosione della creatività e di liberazione, per cui questo sguardo sul passato offre spunti stimolanti e ispirazione per il futuro.

Come valore distintivo rispetto ad altre mostre dedicate a questa epoca, l’esposizione bilbaina riflette, nel corso di sette capitoli narrativi, lo scambio tra diversi movimenti progressisti come la Bauhaus, il Dadaismo e la Nuova oggettività, e include icone dell’architettura e del design che rivelano la diversità formale caratteristica di quegli anni di trasformazione. La mostra va oltre i cliché del decennio degli Roaring Twenties per esplorare quei movimenti estetici che furono così influenti e importanti da essere ancora validi tutt’oggi, anche se non ce ne rendiamo conto. In essa è inclusa inoltre l’opera di artisti contemporanei che impiegano espressamente il linguaggio formale e i temi del decennio degli anni ’20, ricollegandosi così al momento presente.

Un’altra delle novità principali di questa mostra è la collaborazione tra il Museo Guggenheim Bilbao e il noto drammaturgo e regista teatrale Calixto Bieito, che si occupa della scenografia dando luogo a un ricco dialogo tra le arti plastiche e le arti performative. L’attuale direttore artistico del Teatro Arriaga di Bilbao e direttore residente del Teatro di Basilea, oltre ad avere una brillante carriera internazionale nel corso della quale ha diretto più di 80 opere e opere teatrali, è un profondo conoscitore dell’epoca; ciò consente di apportare all’esposizione una concezione scenica al contempo intellettuale ed emozionante.

Si tratta, quindi, di una mostra in cui non si vuole ricostruire o ricordare in modo nostalgico, bensì conservare nella memoria ed evidenziare sensorialmente le nostre origini culturali, sottolineando come distinte fasi della storia siano simili e diverse allo stesso tempo.

Con le parole della curatrice della mostra di Bilbao, Petra Joos, “gli anni Venti del secolo scorso hanno significato un’esplosione di creatività, liberazione erotica, pulsione sessuale e femminismo, ma anche di trauma, lotta ed economia selvaggia e spietata. E tutta questa ‘follia’ si riflette nel Museo Guggenheim Bilbao in un modo molto speciale, grazie alla regia della scenografia di Calixto Bieito”. Il prestigioso direttore scenografico della mostra propone una sfida, un appello: “Sfruttiamo l’esperienza dei ‘folli anni Venti’ per affidarci alla libertà creativa e non cadere negli errori che fecero sprofondare il mondo in una delle sue maggiori catastrofi. Che i nostri anni Venti del XXI secolo non diventino un Infinite Jest (scherzo infinito)”.