Riapre la Fondazione Sandretto a Torino: corpi, spazio, danza

Dal 24 febbraio con la mostra Space Oddity

FEB 15, 2021 -

Milano, 15 feb. (askanews) – Riapre, dopo le chiusure dei musei per la crisi pandemica, anche la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. Dal 24 febbraio, dal mercoledì al venerdì, sarà visitabile la mostra collettiva “Space Oddity”, curata da Irene Calderoni, con opere storiche e recenti che fanno parte della collezione del museo.

La nostra nozione di spazio – spiegano dalla Fondazione Sandretto – è cambiata in conseguenza della pandemia. Lockdown, distanziamento sociale, contingentamento sono parole che descrivono i modi in cui si articola e si disciplina oggi la relazione tra corpi e spazi, a livello individuale e collettivo. Una serie di anomalie che caratterizzano la nuova normalità, definita da una stringente coreografia di gesti e movimenti, e che ci costringono a riprendere le misure di spazi e relazioni.

La mostra “Space Oddity”, con il sottotitolo di stringente attualità “Spazi e corpi al tempo del distanziamento sociale”, propone un percorso attraverso una serie di opere che riflettono sui concetti di spazialità, corporeità, esterno e interno, architettura e psicologia, offrendo lo spazio espositivo come contesto in cui mettere in atto esercizi di prossimità, distanza e mappatura. Questa presa di consapevolezza del modo in cui abitiamo lo spazio trova nella pratica della danza un’immagine chiave, fortemente simbolica, in particolare nell’articolazione tra partitura coreografica e libertà interpretativa, tra regola ed espressione, tra stasi e movimento. La danza, presente in mostra tramite una pluralità di contributi artistici e mezzi espressivi, offre quella dimensione di liveness che prefigura la possibilità di immaginare nuovi spazi e di produrli nell’azione del corpo in movimento. E, questo lo aggiungiamo noi, in qualche modo si evoca anche il celebre verso della canzone di David Bowie: “Mi ricevi, maggiore Tom?”.

In mostra, tra gli altri, lavori di Micol Assael, Angela Bulloch, Ludovica Carbotta, James Casebere, Harun Farocki, Fischli&Weiss, Giuseppe Gabellone, Douglas Gordon, Mark Manders, Esko Mannikko, Paul McCarthy, Diego Perrone, Paul Pfeiffer, Charles Ray, Thomas Ruff, Robert Smithson, Hiroshi Sugimoto, Lynette Yiadom-Boakye.