Apre Internazionale a Ferrara, edizione straordinaria in più mesi

Inaugura oggi il nuovo format per il festival della rivista

OTT 3, 2020 -

Ferrara, 3 ott. (askanews) – Apre oggi il festival Internazionale a Ferrara, in un ‘edizione straordinaria nell’anno della pandemia. L’appuntamento con i giornalisti di tutto il mondo, divenuto tradizionale per i lettori del settimanale diretto da Giovanni De Mauro, ha cambiato formato, ma non rinuncia a portare i propri ospiti e le proprie storie di giornalismo nella città estense.

“L’edizione di quest’anno – ha spiegato il direttore di Internazionale ad askanews – è nata dal tentativo di fare un festival che fosse al tempo stesso molto diverso da quello degli anni passati per ragioni logistiche, pratiche e organizzative; perché è molto diversa la situazione di quest’anno e al tempo stesso che non fosse sulla difensiva, che fosse un’edizione, come l’abbiamo definita, straordinaria”.

Per questo da Internazionale hanno immaginato una versione del festival lunga un anno, da ottobre a maggio 2021, con appuntamenti della durata di un weekend a cadenza mensile. Sempre con Chiara Nielsen a guidare l’evento e il dichiarato intento di salvaguardarne lo spirito.

“Come testimoniano i due mondini che si tengono per mano, che saranno il logo di quest’anno – ci ha spiegato la vice direttrice della rivista – la cosa che volevamo preservare a tutti i costi era lo spirito di ritrovarsi insieme. Dopo i mesi di lockdown e poi anche quelli successivi, ci sembrava importante riannodare il dialogo con il pubblico, con i nostri ospiti e dire noi ci siamo, ci ritroviamo insieme e facciamo una festa insieme: lo spirito della festa e dell’incontro”.

Uno spirito declinato in più momenti, ciascuno immaginato come una versione ridotta di quello, intenso e affollato, che il pubblico aveva imparato a conoscere da 15 anni.

“Un paio di incontri grossi – ha aggiunto De Mauro spiegando il format di ciascun weekend – tre o quattro presentazioni di libri, una mostra, documentari, workshop. Insomma una versione, per così dire, omeopatica del festival, però su sette mesi”.

“Quello che conta – ha aggiunto Chiara Nielsen – è ricostruire un po’ un’idea di comunità, proprio perché la comunità virtuale che vive nelle bolle ha i limiti che avevamo imparato a conoscere già prima, ma ancora di più durante il lockdown”.

In questo primo appuntamento, previsto per oggi e domani, si parlerà di Black Lives Matter e ambiente, di disuguaglianze e di carceri, di femminismo e, ovviamente di contagio.