In “Le pietre di Virginia” Maria Pagano omaggia Virginia Woolf

L'autrice: tutta la sua fragile forza mi ha "allagata"

OTT 2, 2020 -

Salerno, 2 ott. (askanews) – “Maria Pagano ha il merito di non avere confezionato il medaglione celebrativo dedicato all’antesignana della donna libera come si è formata nel ventunesimo secolo, però riferito alla scrittrice londinese vissuta a cavallo del diciannovesimo e ventesimo: ne ha fatto, invece, uno scandaglio nella sua stessa carne e mente di Poetessa salernitana di oggi”.

Con queste parole, il poeta e saggista torinese Sandro Gros-Pietro introduce il nuovo libro della scrittrice salernitana Maria Pagano che, con “Le Pietre di Virginia” (Genesi Editrice – 132 pagg.), torna in libreria mettendo in versi il suo omaggio a Virginia Woolf.

“In nessun’altra scrittrice è presente tanta nascosta poesia, tutta la sua fragile forza mi ha ‘allagata’ – ha spiegato la scrittrice – quindi da 10 anni di spontaneo, accurato e diligente studio privato della sua vasta opera è nata questa silloge poetica in suo onore”.

Non è una biografia quanto, piuttosto, una fusione di menti. In “Le pietre di Virginia” c’è una vera e propria identificazione tra la poetessa Pagano di oggi e il personaggio Woolf di allora, per condividerne in prima persona pulsioni ed ideali in un fluire di emozioni fuori dal tempo e dallo spazio.

“L’omaggio di Maria Pagano offerto a Virginia Wolf, fra le più colte e tormentate scrittrici della prima metà del Novecento, realizza in pieno la predizione di Marcel Proust nei confronti dei lettori: “Ognuno è convinto di leggere sé stesso dentro i libri”, conclude Gros-Pietro.