Lavoratori dell’arte scrivono a Franceschini: ci siamo anche noi

Art Workers Italia: quattro proposte per affrontare la crisi

MAG 8, 2020 -

Milano, 8 mag. (askanews) – “Art Workers Italia è un gruppo informale di lavoratrici e lavoratori delle arti contemporanee formatosi nel contesto dell’attuale crisi dovuta alla pandemia di Covid-19. Il gruppo include figure che operano all’interno e in collaborazione con le maggiori istituzioni per l’arte contemporanea, pubbliche e private, sul territorio nazionale (musei, fondazioni, associazioni culturali, accademie), unite per veicolare le nostre istanze in un’unica voce”. Si apre così la lettera che AWI, Art Workers Italia ha inviato il 24 aprile scorso al ministro dei Beni e delle Attività culturali Dario Franceschini e che ragiona sull’emergenza lavorativa dal punto di vista di chi ha fatto dell’arte la propria professione.

Non si tratta, ovviamente, solo di artisti, ma di un’intera filiera di lavoratori che va dai tecnici dell’illuminazione ai critici d’arte, da videomaker agli addetti stampa di gallerie e musei. “Il nostro lavoro – prosegue la lettera – si contraddistingue sempre più per una diffusa parcellizzazione e discontinuità dell’impiego, che spesso degenera in precariato; nella maggior parte dei casi viene svolto secondo modalità contrattuali atipiche e intermittenti, con la conseguenza di rendere la nostra condizione lavorativa estremamente fragile e vulnerabile. A fronte di questo scenario, l’attuale crisi sociale ed economica causata dalla pandemia di Covid-19 ha portato all’esclusione, per molti di noi, da qualsiasi forma di ammortizzatore sociale, facendo emergere con chiarezza alcune problematiche strutturali al settore”.

A fronte di questa situazione, AWI chiede a Franceschini di “prendere in esame alcune proposte a breve e lungo termine”: “Auspichiamo – scrivono – che le misure già previste dal decreto Cura Italia vengano estese, nell’aggiornamento cosiddetto ‘aprile’, a coloro che non godono ancora di alcun ammortizzatore sociale; condizione che interessa la maggior parte degli operatori del settore in quanto soggetti a contratti di lavoro intermittente o di prestazione occasionale o che difficilmente raggiungono il numero minimo di giornate contributive necessarie; Auspichiamo che venga inaugurata una piattaforma di dialogo per la costituzione di un fondo per gli artisti di arti visive; crediamo che questo possa concretizzarsi anche attraverso un’implementazione e una valorizzazione del già esistente Fondo per artisti dell’INPS PSMSAD, mantenendo come obiettivo prioritario – ma non esclusivo – l’ideazione di proposte specifiche in relazione all’emergenza Covid-19”. Al terzo punto della missiva i lavoratori delle arti chiedono “che gli stanziamenti previsti dal ministero a beneficio di progetti ed eventi la cui realizzazione era prevista per il 2020/2021 (ad esempio Italian Council, Grand Tour d’Italie, Creative Living Lab) siano confermati, destinandoli specificamente a sostegno dell’attività di ricerca e della produzione, rivedendo i termini e le condizioni che potrebbero confliggere con la necessità di contenimento della pandemia ed elaborando norme che mirino ad accelerare le procedure di partecipazione e assegnazione. Auspichiamo che gli spazi no profit di produzione e esposizione dell’arte, specie per quanto concerne le realtà più piccole, siano accompagnati e sostenuti sul piano nazionale e territoriale, attraverso per esempio la valutazione di sgravi fiscali per l’acquisto di termo scanner e dispositivi di protezione, che possano garantire un’apertura sostenibile e le condizioni sanitarie necessarie ai lavoratori”. Art Workers Italia, inoltre si dichiara “solidale con tutte le lavoratrici e i lavoratori precari, ci uniamo, quindi, alle istanze già presentate da altre categorie sociali nel richiedere sgravi fiscali e contributivi, quali: la proroga del saldo 2019 dell’imposta dell’anno in corso, la sospensione dell’acconto contributi Gestione Separata per le forme di lavoro autonomo sia in regime forfettario che ordinario, la calmierazione degli affitti – tramite credito d’imposta – nei riguardi delle associazioni no profit e degli studi d’artista”. “Da decenni – conclude la lettera a Franceschini – l’arte contemporanea, anche in virtù della sua indipendenza di pensiero, è strutturalmente coinvolta in processi e strategie di rigenerazione e coesione sociale che contribuiscono allo sviluppo civile e politico del paese, sia sul piano culturale che su quello economico. Il nostro lavoro ha effetti concreti e capillari sull’intero territorio nazionale. Il nostro settore rappresenta una risorsa essenziale per la società italiana e, attualmente, solo con il sostegno del ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo potremo continuare a svolgere il nostro lavoro e rimetterci così al servizio della comunità”.

Link alla lettera completa: https://bit.ly/2WjbhQn