“Sogno, dunque rischio”, come costruire i propri sogni

Massimo Tammaro, dalle Frecce Tricolori, alla Ferrari, a mentore

OTT 29, 2019 -

Milano, 29 ott. (askanews) – “Ci sono strade tracciate nell’aria. Io le ho viste. Le ho percorse… Ho calpestato l’asfalto dei circuiti di Formula Uno, sentendo nel naso l’odore minerale del box della Ferrari. Sono un sognatore. Sono un cercatore di talenti. Sono un costruttore di sogni”.

“Sogno, dunque rischio”, di Massimo Tammaro (Historica edizioni – 178 pagg.) è più di un semplice libro. È una vera e propria lezione di vita e di umiltà. Un “abbecedario del successo”, per riflettere insieme con il lettore sul fatto che, se è vero che non è proibito sognare, immaginare di raggiungere traguardi altissimi e lontani, è altresì vero che ogni azione proiettata al perseguimento di quegli obiettivi, dev’essere sempre supportata da una grande preparazione, studi solidi, perseveranza, tenacia, abnegazione, capacità di ascoltare e fare squadra, calcolo del rischio, consapevolezza dei propri limiti ma anche delle proprie capacità e, soprattutto, come dicevamo, tanta, tantissima umiltà.

Il libro ripercorre, con uno stile di scrittura preciso ma allo stesso tempo semplice ed efficace, i “percorsi di vita e le sfide opportune” (come recita il sottotitolo) dello stesso autore, Massimo Tammaro, già ufficiale pilota dell’Aeronautica Militare, prima capoformazione e poi comandante della Pattuglia acrobatica nazionale “Frecce Tricolori”, successivamente consulente e Corporate risk manager della Ferrari.

E Tammaro (o “piccolo Tony” come lo chiamavano i suoi “soci” della Pan – il perché lo spiega lui stesso nel libro) è, decisamente, uno a cui le sfide piacciono. Non a caso, pur avendo raggiunto le vette professionali più elevate in assoluto degli ambiti in cui ha deciso di impegnarsi, con le Frecce Tricolori nel volo e con la Ferrari in campo automobilistico, non ha esitato a rimettersi nuovamente in gioco, investendo su di sé, diventando imprenditore di se stesso con una sua società di consulenza strategica, la MT – Meta Thinking, per la quale svolge attività di mentore, advisor, executive coach e speaker in eventi pubblici e privati, in Italia e nel mondo.

Ogni suo passo, ogni sua esperienza, raccontata come farebbe un papà al figlio, diventa quasi una sorta di legato, un’eredità. Il consiglio di un fratello maggiore, una tradizione da tramandare per credere sempre nei propri sogni e orientare le proprie scelte affinché quei desideri possano, in un modo o nell’altro, diventare realtà.

Lui lo ha fatto e ora fa in modo che altri, amici, collaboratori, giovani talenti, partecipino a questo suo percorso.

Dalle prime dure prove da adolescente degli anni ’80, capellone amante della musica e dei Duran Duran, alle prese con la rigida disciplina dell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli (Na); con la sfida, crescendo, di pilotare caccia ad alte prestazioni, anche in scenari operativi (la guerra in Bosnia nel 1996), con la selezione per le Frecce Tricolori e tutto il percorso, evoluzione dopo evoluzione, disegnando nel cielo scie tricolori con il proprio Mb-339 blu, fino a diventare il comandante della migliore pattuglia acrobatica del mondo, espressione di eccellenza del made in Italy in tutto il pianeta.

Ogni elemento, sapientemente scandito da un ritmo narrativo incalzante, pagina dopo pagina, tra i capitoli del libro diventa un ricordo che cavalca un arcobaleno, affondando le radici nel passato ma proiettandosi verso un futuro di cui, pian piano, crea le basi.

Punto e a capo. Non basta mai. Dopo le Frecce tocca alla Ferrari dove l’autore approda come consulente per portare la propria esperienza di leader di una compagine d’eccellenza come la PAN, creando, da zero, in azienda la figura del Corporate risk manager.

Pit stop, ancora una volta. Ci si ferma e si riparte; dopo la prima e la seconda c’è anche la terza vita per trasferire agli altri le proprie esperienze. Per raccontare che il rischio va calcolato, le variabili approfondite, i sogni coltivati… tutto, sempre, guardando avanti, guidati dalle proprie passioni, il volo, come i motori, come l’arte, là dove quell’arcobaleno finisce, non per trovare la pentola d’oro ma per “rimbalzare” verso una nuova avventura, che può assumere anche la forma di una villa del 17esimo secolo da acquistare per trasformarla in fucina di talenti, in una fabbrica di sogni e sognatori.