Almodovar e Vezzoli in Fondazione Prada a Milano: cinema ad arte

Presentata la Soggettiva del grande regista sul cinema spagnolo

GIU 1, 2019 -

Milano, 1 giu. (askanews) – E’ stata presentata al Cinema della Fondazione Prada a Milano la rassegna “Soggettiva Pedro Almodóvar”. La proiezione speciale dell’ultimo film del regista, “Dolor y Gloria” è stata preceduta da una conversazione tra Almodóvar e l’artista Francesco Vezzoli: due icone del Pop, con sfumature diverse, ma entrambe capaci di puntare direttamente all’immaginario collettivo.

Il progetto riunisce 8 film spagnoli selezionati dal regista (in programma dal 6 giugno al 26 luglio 2019) da “Peppermint Frappé” (Frappé alla menta), del 1967 di Carlos Saura a “Magical Girl”, del 2014 di Carlos Vermut. “Soggettiva Pedro Almodóvar” è accompagnata da un programma dedicato al cinema spagnolo che include 9 lungometraggi realizzati dal regista dal 1983 al 2004 e 4 film prodotti da El Deseo, la casa di produzione fondata da Pedro e Agustín Almodóvar.

Nel dialogo con Francesco Vezzoli, Pedro Almodóvar ha affrontato molte questioni che riguardano il suo cinema, le sue influenze e le ragioni che hanno guidato la selezione dei film della rassegna. Partendo dagli elementi autobiografici del nuovo film Dolor y Gloria, il regista si è soffermato sul tema del desiderio che percorre la sua intera produzione e che ha costituito fin dall’infanzia uno dei motivi di fascinazione verso il cinema. Tra le fonti di ispirazioni più importanti Almodóvar ha elencato molti autori del cinema italiano, definendolo “il migliore al mondo fino agli anni Settanta”. Per quanto riguarda il cinema spagnolo, Almodóvar ha raccontato come gli anni Sessanta rappresentino per lui la stagione più interessante della produzione cinematografica iberica. Alcune pellicole della sua rassegna come Peppermint Frappé (Frappé alla menta) del 1967 di Carlos Saura e El Verdugo (La ballata del boia) del 1969 di Luis García Berlanga sono per Almodóvar “veri gioielli sconosciuti al di fuori della Spagna” e quindi saranno per il pubblico italiano una vera scoperta. Almodóvar ha affermato di sentirsi “orgoglioso di essere l’ambasciatore del cinema spagnolo grazie alla Fondazione Prada”. Il dialogo si è concluso con l’evocazione di icone popolari e personaggi femminili protagonisti del suo cinema. Secondo Vezzoli i film di Almodóvar hanno saputo celebrare l’identità femminile come elemento “generatore di idee, sentimenti, verità, bellezza e rifugio”.

Lme