Chiude Internazionale a Ferrara: record di 79mila spettatori

Chiusura con il botto con Zadie Smith e Hanif Kureishi

OTT 7, 2018 -

Ferrara, 7 ott. (askanews) – Un’altra edizione si è conclusa all’ombra del Castello estense: il festival Internazionale a Ferrara chiude i battenti con il record di 79mila spettatori dopo una tre giorni di incontri, dibattiti, performance e di tante occasioni per approfondire i temi dell’attualità.

“E’ sempre positivo il bilancio del festival – ha detto ad askanews Giovanni De Mauro, direttore di Internazionale – questa è la 12esima edizione. Le condizioni del tempo le abbiamo viste quasi tutte e, in ogni caso, c’erano sempre tante persone e tante file. E molta voglia di cercare di capire, discutere, di incontrarsi anche. Quest’anno poi abbiamo parlato di movimento femminista, razzismo, ci sono stati molti scrittori e scrittrici: come sempre cerchiamo di costruire questo weekend come fosse un grande numero di Internazionale che viene sfogliato dal vivo, in diretta, per tre giorni, in questi posti meravigliosi di Ferrara”.

Tra giornalisti stranieri, attivisti e dj che neppure la pioggia ha fermato, al festival hanno partecipato anche molti scrittori, tra loro anche il britannico Hanif Kureishi. “I festival letterari – ci ha detto – sono una grande occasione per gli scrittori per incontrare i lettori, ma anche per incontrare altri scrittori, per sedersi a bere qualcosa insieme e lamentarsi delle proprie vite. Amo l’idea che a letteratura diventi un evento comunitario e non sia solo delle persone che siedono da sole leggendo un libro”.

L’incontro più atteso ha visto sul palco del Teatro Comunale proprio Kureishi e Zadie Smith, una delle scrittrici più interessanti al mondo, che con il collega ha ragionato della crisi di una sinistra che non sa più incarnare valori osceni e sovversivi. “Secondo me – ha detto Zadie Smith dal palco – la differenza tra il mio modo di pensare e quello della sinistra è che io considero che le persone sono fallibili, perverse, spesso perdenti e in nessun modo possono essere un modello. Invece la sinistra ha deciso che l’unica persona che vale è quella che produce bontà. Per questo mi sento soffocare, perché è qualcosa che non posso riferire a me stessa”.

L’ambiente di Internazionale a Ferrara è, da sempre, un ambiente cosmopolita, progressista e aperto. Caratteristiche che si ritrovano anche nel pubblico della kermesse, ma che non corrispondono al tenore politico dell’Italia di oggi. “Io temo che questo non sia uno specchio fedele del Paese che ci circonda – ha concluso De Mauro – però sono contento che esista e si ritrovi qui a Ferrara una volta l’anno”.