“Food Science and Nutrition”: nuove evidenze confermano i benefici del caffè

SET 12, 2017 -

Roma, 12 set. (askanews) – Un espresso veloce al bar, una tazzina gustata in compagnia o sorseggiata da soli al risveglio: il caffè è una delle bevande più bevute al mondo, che trasforma ogni pausa in un piccolo momento di piacere, capace di donare vitalità e combattere stanchezza e malumore. Da sempre consumato per il suo gusto inconfondibile, il caffè ha anche effetti positivi sulla salute e sul benessere dell’organismo.

A confermarlo, una recente review pubblicata il 30 agosto 2017 su Food Science and Nutrition a cura di B. B. Gokcen ricercatore della Gazy University di Ankara, in Turchia, che studia l’associazione tra consumo di caffè e minore rischio di sviluppare alcune malattie cardiovascolari e neurodegenerative. Diversi studi presi in esame dalla review hanno, infatti, confermato che i composti bioattivi contenuti nella bevanda hanno un effetto protettivo che diminuisce il rischio di diabete di tipo 2, obesità e anche alcune tipologie di tumore. Il caffè contiene numerosi composti bioattivi quali la caffeina, gli acidi clorogenici e gli alcoli diterpenoidi che sono stati associati a numerosi potenziali benefici per la salute.

Ad esempio, la caffeina riduce il rischio di sviluppare malattie neurodegenerative (morbo di Parkinson e Alzheimer), gli acidi clorogenici (CGA) e gli alcoli diterpene svolgono un ruolo benefico per la salute, quali antiossidanti e chemiopreventivi.

Accanto a questi benefici, non si possono dimenticare gli effetti positivi del caffè sulle performance cognitive, soprattutto nelle situazioni di maggiore sforzo mentale, che richiedono particolare attenzione e concentrazione. E vitalità, proprio quella di cui c’è bisogno per tornare con slancio al lavoro e riprendere i ritmi frenetici della routine quotidiana dopo le ferie estive. Tra agende da organizzare, appuntamenti e riunioni, il caffè diventa un vero e proprio alleato per contrastare la fatica del rientro: un’assunzione moderata favorisce la concentrazione e aiuta a mantenere alto il livello di attenzione. Ma non solo.

Diverse ricerche hanno suggerito che la dopamina – un neurotrasmettitore che aiuta a controllare i centri di ricompensa e del piacere del cervello e che regola le risposte emotive – può mediare alcuni degli effetti della caffeina sul comportamento. Dopo aver bevuto una tazza di caffè, la caffeina viene assorbita nel flusso sanguigno, entra in circolo e arriva fino al cervello. Qui, l’adenosina che agisce da sedativo sul sistema nervoso centrale e induce sensazioni di stanchezza, viene antagonizzata dalla caffeina la quale, grazie alla sua struttura molecolare simile, si può legare ai ricettori dell’adenosina e agisce come un “impostore”, bloccando l’azione della stessa, contrastando la stanchezza e favorendo l’attenzione .

Dalla ricerca risulta inoltre che il caffè favorirebbe un comportamento cooperativo, che evidenzia il suo ruolo di alleato nella condivisione all’interno della socialità . In ultimo, valutando le risposte emotive dopo l’assunzione di caffè, sarebbe emerso che chi lo beve ricerca diverse esperienze emotive dalla bevanda: sensazioni di energia, positività, benessere emotivo e una sensazione di concentrazione mentale .

Già nel 2011 l’EFSA (European Food Safety Authority) aveva indicato un rapporto di causa-effetto tra una dose di 75 mg di caffeina (circa una tazzina di caffè) e l’aumento di attenzione , confermando il ruolo positivo del caffè sull’attenzione e sulla concentrazione.

Il caffè, bevuto con moderazione, rappresenta un valido aiuto per il nostro benessere: un piacere per il palato, una fonte del buon umore per il suo aroma inconfondibile e in generale un alleato per la salute dell’organismo.