Galleria Borghese, respiri e urla per riavvicinarci al sublime

La mostra sonora "Respira" di Daniele Puppi cambia il museo

GIU 27, 2017 -

Milano, 27 giu. (askanews) – Sovvertire l’abitudine all’arte, per restituire il senso, riferito al sublime, della vera esperienza artistica. È questa l’idea di fondo che presiede all’intervento di Daniele Puppi nella Galleria Borghese di Roma, dove ha presentato la mostra sonora “Respira”.

Quello che accade, nelle stanze che ospitano i capolavori del Canova, di Caravaggio o del Bernini, è l’esperienza di un respiro, che accelerando progressivamente si altera, rendendo completamente diversa la fruizione dell’arte e scardinando, perfino davanti alla celeberrima Paolina Borghese, la consolidata relazione dello spettatore con le opere conservate in musei e gallerie.

“Ci vuole qualcosa che scuota da questa abitudine – ha detto ad askanews Anna Coliva, direttrice della Galleria Borghese -, che è l’abitudine che noi portiamo all’opera d’arte, non è che l’opera d’arte la possieda in sé. Però questo ci porta ad avere una consuetudine con l’opera d’arte che ci difende da qualcosa che è molto importante, che è la terribilità dell’opera d’arte”.

Questa terribilità, a ben guardare, le opere la conservano spesso “ben nascosta in piena luce” e basta guardare l’espressione del David del Bernini per rendersene conto. Ma il lavoro di Puppi, friulano 47 enne, interviene, pur nella sua sostanziale invisibilità, a rendere tutto ciò più clamorosamente evidente.

“Portare un suono, una sorta di vibrazione – ci ha detto l’artista – qua dentro, forse per la prima volta, poteva in un certo modo controbilanciare e rendere ancora più potente, conciliandoci con essi, una tale concentrazione di capolavori di un altro tempo. E, contestualmente, mettere a confronto un canone estetico contemporaneo, sbilanciando l’attenzione verso l’orecchio, mentre l’occhio è ancora attivato dal guardare i capolavori”.

Al culmine del percorso del respiro, ciclico e della durata di circa 15 minuti, un grande urlo viene lanciato, ma questa volta verso l’esterno, e prende forma nella quiete dei giardini di Villa Borghese, con la forza di uno sconvolgimento capace di essere tanto alieno quanto naturale.

“Potrebbe anche essere – ha aggiunto Puppi – qualcosa che nasce, un impulso di rinascita tra virgolette, che poi prende forza, aumenta di volume, aumenta di suono, con una sorta di dichiarazione di gioia, di vita: Io sono”.

La mostra “Respira”, che si inserisce all’interno del programma Committenze contemporanee ed è curata da Maria Silvia Farci, punta a “potenziare la percezione cercando di spostarne i limiti” e resta allestita alla Galleria Borghese fino al 24 settembre.