Triennale Design Museum, le bandiere bianche come nuova utopia

La mostra "White Flag": una nuova idea di resa creativa

GIU 16, 2017 -

Milano, 16 giu. (askanews) – Alcune sono tradizionali, altre virtuali, qualcuna decisamente immaginifica, qualcuna ancora inesistente. Tutte però sono interpretazioni di un concetto: la bandiera bianca, storico simbolo di resa cui, tra le altre cose, ha dedicato una memorabile canzone anche Franco Battiato.

Si tratta del progetto “White Flag”, ideato dalla London Design Biennale del 2016 e ora proposto dal Triennale Design Museum di Milano, che rappresentava l’Italia all’evento britannico. Nel Palazzo dell’Arte si possono quindi ammirare 20 diverse interpretazioni dell’idea della bandiera bianca, intesa, in ossequio ai 500 anni del classico filosofico di Thomas More, “Utopia”, come simbolo della resa, di un mondo “che depone le armi, che non si impone, ma si mette a disposizione”, per dirlo con le parole di Silvana Annicchiarico e di Giorgio Camuffo, che hanno curato il progetto in Triennale.

Una tregua dunque, un passo indietro, che, comunque, resta temporaneo. Per questo, nel corso della mostra che durerà fino al 27 agosto, a una a una le bandiere saranno sostituite da un oggetto creato dallo stesso designer, in modo che all’ultimo giorno di esposizione non resti più nessuna bandiera, ma, spiegano ancora dal Triennale Design Museum, “un paesaggio oggettuale, una sorta di offertorio generato nel tempo della tregua”.