Le bare dei migranti nel Palasport di Crotone. Piantedosi: ho detto “fermatevi, vi veniamo a prendere”

Indagini in corso sul naufragio, il ministro: non mi sottraggo

FEB 28, 2023 -

Roma, 28 feb. (askanews) – “C’è un indagine in corso, vedremo. Nessuno si sottrae e non mi sottrarrò per quelle cose che si riterranno di fare e su cosa andrà riferito, anche periodicamente. Per la presunzione di grande considerazione che ho dei soccorritori non ho motivi di ritenere che ci siano stati errori o sottovalutazioni perché conosco come operano”, lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in Commissione affari Constituzionali rispondendo alla richiesta di chiarimenti sul funzionamento della macchina dei soccorsi nella vicenda del naufragio del barcone carico di migranti sulle coste calabresi. Il ministro ha confermato che il numero delle vittime di questa ennesima tragedia del mare è salito a 64 persone di cui 14 minori. Le bare sono state portate nel Palasport di Crotone. Allineate. Cinque sono bianche. I superstiti sono 80. Il titolare del Viminale ha sottolineato che Guardia Costiera e Guardia di Finanza ogni giorno sono impegnati nel salvataggio di centinaia di migranti in mare e che in queste operazioni ” i soccorritori devono valutare anche i rischi per se stessi e per le persone che devono soccorrere” e che le operazioni di abbordaggio in determinate condizioni possono essere particolarmente rischiose. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha commentato anche le polemiche innescate dalla sue parole – pronunciate da Crotone – sulla disperazione che non giustificherebbe viaggi tanto rischiosi come quelli intrapresi da tanti migranti e da madri con i loro figli. “Ho pudore ad esporre i miei sentimenti di fronte a certe tragedie ma in ogni caso, quando si hanno responsabilità di governo, bisogna trasformare le emozioni in valori e i valori in azioni concrete. Voglio essere giudicato per quello che farò e per quello che ho fatto”, ha detto. Il ministro ha comunque così chiarito le sue frasi: “Proprio per la disperazione, sin dall’inizio abbiamo avviato corridoi umanitari e predisposizione di un decreto flussi. Insieme con le parole che sono state dette ho anche spiegato ‘fermatevi, veniamo noi a prendervi'”. “In relazione alla complessiva gestione del fenomeno migratorio è mia intenzione – ha poi spiegato – definire interventi di natura normativa che affrontino in una visione di insieme le questioni di maggiori criticità come i rimpatri, il sistema di accoglienza, la protezione internazionale e i procedimenti per l’ingresso regolare negli Stati”. In particolare – ha sottolineato Piatedosi – “punto a svuotare i centri di detenzione in Libia. Forse ce la farò. Lo annuncio qui e non a favore di telecamere. Nel luogo più istituzionale. E’ uno dei passaggi che vogliamo compiere”. “Perché facciamo più del possibile per migliorare. Perché il mio motto è: ‘fermatevi, perché veniamo noi a prendervi. Con i corridoi umanitari e gli accordi con i paesi dell’area’”, ha ribadito il responsabile del Viminale. Infine, il ministro dell’interno ha sottolineato che “non esiste alcuna connessione tra il decreto sulle Ong e il naufragio” in Calabria. Inoltre “mai nessuna Ong ha inteso sin qui presidiare la rotta su cui poi è avvenuta la tragedia”. E “lo stesso decreto non si è mai proposto di limitare le attività di soccorso, ha solo dato regole in linea con la normativa internazionale”. Nes/Nav/Int14