Appello di Slow Food Lombardia a candidati: serve una politica del cibo

Un "ufficio per Politiche alimentari" e altre azioni prioritarie

FEB 6, 2023 -

Milano, 6 feb. (askanews) – Il Consiglio direttivo di Slow Food Lombardia (che conta oltre 2.700 soci) chiede ai rappresentanti del prossimo Consiglio regionale “l’adozione di una politica del cibo che, anche attraverso la creazione di un Ufficio per le Politiche alimentari, ne affermi la centralità come diritto degli uomini e come bene comune”. Lo ha annunciato la stessa associazione in una nota, spiegando che l’appello punta a che “nelle prossime azioni di governo sia dato più valore a quella parte del mondo agricolo che lavora nel rispetto delle buone pratiche in armonia col metabolismo della Terra, usando le risorse naturali senza depredarle, e promuova sistemi locali del cibo orientati alla riconnessione città-campagna”. In pratica Slow Food Lombardia chiede che la politica locale “ponga la valorizzazione della diversità biologica, agro-ittica nonché dei sistemi produttivi, trasformativi, distributivi e di consumo locale del cibo come priorità d’azione; promuova la transizione verso un’agricoltura estensiva e agroecologica attraverso il supporto tecnico, formativo e finanziario agli imprenditori agricoli; promuova l’accorciamento delle filiere attraverso lo sviluppo di mercati locali ed altre forme di filiera corta; regolamenti il ruolo delle mense pubbliche affinché possano incidere direttamente sul sistema alimentare influenzandone lo sviluppo e l’orientamento verso il consumo di alimenti sani, sostenibili e di produzione locale; tuteli i suoli agricoli inibendone la trasformazione in fabbricati anche per le vertical Farms, restringendo il contenuto della Legge Regionale 21/2021”. “Il cibo e l’agricoltura sono i fondamenti della nostra identità fatta di luoghi, cultura e diversità e devono rappresentare il modello di produzione sostenibile in linea con gli obiettivi richiesti dall’Agenda 2030 e la strategia europea ‘Farm to Fork’ anche in relazione alle modalità di consumo ed allo spreco di cibo, in alternativa a chi li intende come meri settori produttivi di beni di consumo” ricorda Slow Food Lombardia, aggiungendo che “la transizione ecologica si attua con il rispetto quotidiano degli ecosistemi, la rigenerazione e la tutela del suolo e del paesaggio, non con la cieca crescita dei consumi o l’uso della tecnologia finalizzata all’aumento della produzione”.