Servizio civile alla Lega del Filo d’Oro: aperte le iscrizioni

La Fondazione inserirà 40 volontari in due progetti di solidarietà

FEB 1, 2023 -

Milano, 1 feb. (askanews) – La Fondazione Lega del Filo d’Oro Onlus aderisce all’edizione 2023 del Servizio Civile Universale con 2 nuovi progetti – “Legami Speciali” e “Fammi sentire nel mondo” – che hanno l’obiettivo di inserire complessivamente 40 operatori volontari presso i Centri Residenziali e i Servizi Territoriali di Lesmo (MB), Modena, Osimo (AN), Molfetta (BA) e Termini Imerese (PA) e le Sedi Territoriali di Padova, Pisa, Novara, Roma e Napoli. L’iniziativa rientra nell’ambito del programma di intervento “Io faccio bene”, presentato anche quest’anno in collaborazione con Fondazione Don Carlo Gnocchi e Fondazione Sacra Famiglia e in coprogrammazione con Endofap Don Orione, Caritas e ANCI Lombardia. Si tratta di un’esperienza di solidarietà importante, che permetterà alle ragazze e ai ragazzi che ne prenderanno parte di dedicare un intero anno alla propria formazione, acquisendo nuove competenze. Gli operatori volontari avranno infatti la possibilità di mettersi alla prova affiancando e supportando gli educatori della Fondazione in tutte le attività educative, occupazionali, socio-ricreative e di vita quotidiana rivolte alle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, aiutandole ad uscire dal loro isolamento. Per candidarsi basta avere un’età compresa tra i 18 anni compiuti e i 29 anni non compiuti alla data di presentazione della domanda, un diploma di scuola media superiore e la patente di guida B. “L’esperienza del Servizio Civile presso la Lega del Filo d’Oro rappresenta un’importante opportunità formativa che permetterà, a chi sceglierà di farne parte, di crescere umanamente e acquisire nuove competenze – dichiara Rossano Bartoli, Presidente della Fondazione Lega del Filo d’Oro Onlus – I giovani volontari riceveranno, infatti, una formazione condotta dal personale dell’Ente e contestualmente potranno aiutare le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali ad uscire dal loro isolamento, fatto di buio e silenzio, attraverso preziose occasioni di relazione che, auspichiamo, possano far germogliare quell’impegno inteso come valore di coesione sociale, capace di fare la differenza nella vita di chi non vede e non sente”.