Papa: cita Benedetto XVI e dice: ‘evengelizzare non è proselitismo’

Anche i cristiani spesso ragionano: 'chi è dei nostri e chi no'?

GEN 11, 2023 -

Città del Vaticano, 11 gen. (askanews) – “Ecco il messaggio per noi: non dobbiamo attendere di essere perfetti e di aver fatto un lungo cammino dietro a Gesù per testimoniarlo; il nostro annuncio comincia oggi, lì dove viviamo. E non comincia cercando di convincere gli altri, ma testimoniando ogni giorno la bellezza dell’Amore che ci ha guardati e ci ha rialzati. Sarà dal comunicare questa bellezza a convincere la gente, noi non siamo un partito polito, è il Signore che convince. Come infatti ci ha insegnato Papa Benedetto, ‘la Chiesa non fa proselitismo. Essa si sviluppa piuttosto per attrazione’. La chiesa cresce non per proselitismo ma per attrazione”. Papa Francesco, parlando dello “zelo evangelizzatore”, ha citato il suo predecessore e la sua Omelia pronunciata nella Messa inaugurale della V Conferenza Generale dell’Episcopato Latinoamericano e dei Caraibi, Aparecida, 13 maggio 2007. Una citazione venuta al termine della odierna catechesi nel corso dell’Udienza generale in Vaticano. Il papa ha poi detto: “Possiamo chiederci: com’è il nostro sguardo verso gli altri? Quante volte ne vediamo i difetti e non le necessità; quante volte etichettiamo le persone per ciò che fanno o pensano! Anche come cristiani ci diciamo: è dei nostri o non è dei nostri?”. Ma questo, ha puntualizzato, “non è lo sguardo di Gesù: Lui guarda sempre ciascuno con misericordia e predilezione. E i cristiani sono chiamati a fare come Cristo, guardando come Lui specialmente i cosiddetti ‘lontani'”. “Questa testimonianza attraente e gioiosa – ha concluso – è la meta a cui ci porta Gesù con il suo sguardo di amore e con il movimento di uscita che il suo Spirito suscita nel cuore”.