Si è costituito un altro dei sette ragazzi evasi dal carcere minorile Beccaria di Milano

Ancora quattro sono in fuga

DIC 26, 2022 -

Milano, 26 dic. (askanews) – Si è costituito questa mattina il terzo dei sette fuggiti dal carcere minorile Beccaria di Milano. Sono ancora quattro quindi i giovani ancora a piede libero dopo l’evasione di ieri. Un’evasione “annunciata” secondo il segretario generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria Aldo Di Giacomo. “Dopo la clamorosa evasione di Natale di sette giovani detenuti dall’Istituto per minori Beccaria di Milano e la rivolta scatenata sarebbe facile per noi (anche se non so quanto possa essere utile) dire che da alcune settimane (a riprova ci sono numerosi nostri comunicati) avevamo lanciato l’allarme sulla situazione degli istituti per minori. Lo abbiamo segnalato con l’evasione di due detenuti dell’Istituto penitenziario minorile di Nisida (ripresi dopo poche ore), le rivolte a Potenza e ad Acireale, che c’era e ci sono ancora chiari segnali che gli istituti per minori hanno raggiunto livelli allarmanti con una situazione diventata ingestibile e per certi aspetti inedita rispetto al passato”. “Nel giro di poche settimane – ha aggiunto il rappresentante sindacale – ci sono state aggressioni al personale penitenziario e rivolte a testimonianza che se non si interviene con fermezza e per tempo il controllo è destinato a sfuggire di mano proprio come accade nelle carceri per adulti”. Di Giacomo ha spiegato che “l’attuale sistema carcerario per minori non solo non serve a nulla ma si rivela una sorta di scuola per delinquere: il 90% di chi entra in un istituto per minori si avvia verso una ‘carriera criminale’ passando come stadio successivo immediato al carcere normale. Il 70% dei ragazzi entra per custodia cautelare, con una permanenza media di poco superiore ai 100 giorni. Il fenomeno delle baby gang insieme alla tendenza all’emulazione dell’atteggiamento dei ‘grandi’ che comandano dalle celle sono due aspetti nuovi da affrontare”. Nei 17 istituti – secondo dati aggiornati del Ministero – al 15 dicembre scorso sono 400 i detenuti (390 uomini e 10 donne): 27 hanno tra 14 e 15 anni, 179 tra 16 e 17 anni, 135 tra 18 e 20 anni e 59 tra 21 e 24 anni; 199 sono italiani e 201 stranieri. E si tenga conto della presenza dei cosiddetti ‘giovani adulti’ – ragazzi tra i 18 e i 24 anni compiuti sempre più numerosi. Il maggior numero di detenuti (50) è ospite di Nisida; 45 si trovano sia a Bologna che a Roma, 42 a Milano, 37 ad Airola (Benevento), 35 a Torino e 29 a Catania. Gli ingressi sono stati 1.459 dal 1° gennaio, 381,6 le presenze medie giornaliere. Dei 2.121 reati complessivamente contestati quest’anno ai detenuti negli istituti per minorenni, la stragrande maggioranza (il 61,2%) riguarda reati contro il patrimonio (in particolare, furti, rapine, estorsioni e ricettazione); a seguire i reati contro la persona (il 18,9%, per lo più lesioni volontarie) e quelli contro l’incolumità pubblica (7,3%). Frequenti anche le violazioni delle disposizioni in materia di sostanze stupefacenti. Sempre al 15 dicembre scorso, 21 minorenni erano presenti nelle comunità ministeriali e 908 in quelle private: complessivamente, risultano in carico agli uffici di servizio sociale per i minorenni (Issm) 14.221 ragazzi. “Per noi – ha concluso il segretario S.PP. – tra le priorità è necessario pensare agli istituti per minori per potenziarne il ruolo effettivo di rieducazione oltre all’adeguamento delle strutture carcerarie esistenti, fatiscenti e vetuste”. Lme/Int14