Vini d’Abruzzo: in primi 9 mesi 2022 export +10%, prezzo medio +7,8%

Analisi dell'Osservatorio Wine Monitor Nomisma per il Consorzio

DIC 22, 2022 -

Milano, 22 dic. (askanews) – L’export dei vini abruzzesi va verso un nuovo record in valore mettendo a segno un +10% rispetto al 2021. È quanto emerge dall’analisi dei primi nove mesi del 2022 dell’Osservatorio Permanente Wine Monitor Nomisma, attivato nel 2019 dal Consorzio tutela vini d’Abruzzo. “I primi cinque mercati di destinazione, dove si concentra il 60% di tutto l’esportato, sono per ordine di importanza Germania (+12% il valore delle vendite rispetto al 2021), Stati Uniti, Canada, Svizzera e Regno Unito” ha spiegato il presidente del Consorzio, Alessandro Nicodemi, aggiungendo che “è interessante l’exploit di un mercato come quello francese, che mette a segno un +57%, o dell’Austria con il +53%”. “In Asia ottime performance per la Corea del Sud che cresce del 25% e per il Giappone con il +19%, a dimostrazione di un apprezzamento che si evolve parallelamente alla conoscenza di questa regione vinicola” ha proseguito Nicodemi, evidenziando che “in lieve arretramento la Cina, dove ancora permane l’emergenza coronavirus con un rallentamento economico che condiziona l’import di vino in generale”. In Italia il ritorno alla normale socialità, con la ripresa dei consumi fuori casa, ha fatto registrare uno switch tra le vendite nella distribuzione organizzata, cresciute nel 2020 e 2021, e il consumo diretto in ristoranti, bar, locali notturni, enoteche. Nonostante il riposizionamento dei canali di vendita, anche nella gdo si registra un incremento del prezzo medio dei vini abruzzesi: per il Montepulciano d’Abruzzo le vendite in bottiglia (da 0,75 l), che rappresentano due terzi delle vendite in valore e il 40% in volume, sono infatti cresciute del 2,6% a valore e del 2,4% a volume, con un aumento del prezzo medio del 7,8%. Buono l’andamento per il Pecorino d’Abruzzo, sempre più apprezzato nella gdo, che nei primi 9 mesi del 2022 è cresciuto del 4,6% in valore e del 3,9% in volume (sempre per le bottiglie da 0,75 l), con un leggero incremento del prezzo medio (+0,7%). Interessante l’aumento per le fasce di prezzo più alte, anche se con un peso percentuale in volume ancora ridotto: nella fascia 6-6,99 euro l’incremento è stato dell’84% (per un peso totale del 3,5% sul totale della denominazione) e del 9% nella fascia oltre 7 euro. Anche il Cerasuolo d’Abruzzo registra un aumento del valore nella gdo, seppure più contenuto e pari all’1,6%. “Il 2022 ha visto finalmente il ritorno delle grandi fiere Vinitaly e Prowein, dove l’annuncio del ‘Modello Abruzzo’, che riordinerà e semplificherà il sistema delle nostre denominazioni dando una più forte identità regionale ai vini e valorizzandone le specificità territoriali, è stato molto apprezzato” ha ricordato Nicodemi, concludendo “ci prepariamo quindi, dalla vendemmia 2023, ad andare incontro al consumatore con un’offerta più chiara e specifica con l’intento di far crescere ulteriormente i nostri vini sui mercati”.