A Coppola di Intesa il Premio Allegrini “L’arte di mostrare l’arte”

Dir. Gallerie d'Italia a askanews: Impegno culturale è per noi naturale

DIC 14, 2022 -

Milano, 14 dic. (askanews) – Michele Coppola, executive director Arte, Cultura e Beni storici di Intesa Sanpaolo e direttore delle Gallerie d’Italia ha vinto il Premio Allegrini “L’arte di mostrare l’arte” 2022. Il riconoscimento, voluto dall’omonima azienda vitivinicola veronese e giunto alla decima edizione, viene assegnato ogni anno a curatori e personalità dell’arte e della cultura “che, attraverso le loro eccezionali visioni e ricerche, realizzano percorsi espositivi originali e immersivi”. Quest’anno la giuria ha sottolineato, tra l’altro, l’importante impegno dell’istituto di credito “nell’ambito della salvaguardia delle opere d’arte, con il progetto ‘Restituzioni’, rivolto, fin dalla sua nascita nel 1989, al restauro di beni del patrimonio pubblico e privato, e curato in collaborazione con gli organismi ministeriali di tutela: in poco più di 30 anni sono state restaurate oltre duemila opere e, in ragione di questo risultato, ‘Restituzioni’ assurge a punto fermo nella meritoria opera di salvaguardia del patrimonio artistico italiano”. “Se si deve scegliere una parola per legare l’impegno a favore dell’arte e della cultura, e una banca che è una banca dei territori, delle comunità, una banca italiana che guarda l’Europa e il mondo ma che non ignora le proprie radici, quella parola è ‘naturale'” ha spiegato Coppola ad askanews al termine della cerimonia di consegna del premio avvenuta il 13 dicembre, nella splendida cornice di Villa Della Torre, a Fumane di Valpolicella, nel Veronese. “La mostra che si può visitare fino al 26 marzo 2023 alla Gallerie d’Italia in piazza della Scala a Milano, che racconta la storia di importanti famiglie, imprese, banchieri, collezionisti, mecenati e filantropi (dai Medici fino a Mattioli, da Morgan ai Rothschild) è la dimostrazione storica che la relazione tra arte e cultura, banche, imprese e finanza è naturale e fruttifera” ha aggiunto Coppola, evidenziando che “inoltre non va a favore del collezionista o del mecenate che, attraverso la committenza di un’opera o attraverso l’acquisizione di patrimoni artistici soddisfa un desiderio, ma svolge una funzione quasi collettiva, di supporto all’arte e genera collezioni che poi sono diventate musei e committenze che hanno generato opere iconiche per la collettività”. “Questo – ha concluso Coppola – credo sia il modo più suggestivo per parlare del lavoro che la più importante banca italiana sta facendo non da oggi, non in maniera estemporanea ma con una visione e un desiderio di partecipazione che risponde ad una funzione sussidiaria nei confronti dello Stato, sia come Istituzione nazionale, che come Ente locale o regionale che si occupa di arte e di cultura”. “Vogliamo premiare il lavoro di qualità che Coppola ha svolto alle Gallerie d’Italia integrando compiutamente nel Progetto Cultura quella responsabilità sociale che Intesa Sanpaolo ha voluto fattivamente mettere in pratica nel suo polo museale e culturale che si articola in quattro sedi ospitate in prestigiosi palazzi nel centro città a Milano, Napoli, Torino e Vicenza. Oltre alle collezioni esposte in modo permanente, con una selezione tra le oltre 35mila opere d’arte di proprietà, le Gallerie d’Italia ospitano periodicamente mostre temporanee frutto di progetti scientifici originali in partnership con i più prestigiosi musei del mondo. A questo aggiungasi una nutrita programmazione di attività ed eventi fatta di convegni, eventi musicali, presentazioni di libri, percorsi didattici, incontri divulgativi” ha ricordato Giancarlo Mastella, il direttore di Villa Della Torre e membro della giuria che assegna il premio alla cui consegna, ha partecipato, tra gli altri, il sindaco di Verona, Damiano Tommasi. “Intesa San Paolo sta facendo un grandissimo lavoro per valorizzare le bellezze e le eccellenze del nostro Paese” ha spiegato ad askanews l’ad di Allegrini, Marilisa Allegrini, aggiungendo che “sappiamo che le banche hanno tendenzialmente una mentalità diversa, guardando esclusivamente al loro ambito: vedere che invece c’è questa sensibilità e attenzione alla valorizzazione del nostro patrimonio, è una cosa che non doveva passare inosservata e che ci piaceva nel nostro piccolo promuovere”. “Questi dieci anni di premi sono la testimonianza tangibile di quanto Allegrini dedichi all’arte risorse ed energie” ha proseguito la Cavaliere del lavoro, ricordando “credo che da sola l’arte non si sostenga, ci deve essere dietro anche un progetto imprenditoriale ed è anche questo che ci ha colpito di Intesa: non è essere solo mecenati ma anche imprenditori. Non c’è arte senza impresa e non c’è impresa senza arte”. Marilisa Allegrini ha quindi ricordato che il premio nasce perché “volevamo dare un segno del nostro amore per l’arte, perché abbiamo sempre pensato che l’arte sia uno strumento formidabile di promozione delle nostre eccellenze, quello che ci fa conoscere nel mondo, uno dei grandi privilegi del nostro Paese”. “Questo premio prende spunto dalla mostra su Pietro Bembo allestita a Padova nel 2013, che si chiamava appunto ‘L’arte di mostrare l’arte’, e che ho trovato una delle più belle in assoluto, non solo per le opere esposte ma anche per il filo conduttore sotteso, pensato per farsi capire anche da chi non è un esperto”. “Ogni anno – ha concluso – siamo andati alla ricerca di mostre che ci piacevano e ispiravano e che rappresentavano qualcosa di importante nella promozione del nostro immenso patrimonio artistico e sono molto orgogliosa di chi abbiamo premiato e di aver dimostrato l’importanza di legare l’arte alla promozione di quello che è il nostro Paese”.